Quoto deckard.
Fine no, poiché è la solita rincorsa già vista - ad esempio - con gli antivirus: io scavalco te, poi tu scavalchi me, poi io riscavalco te, poi tu scavalchi me daccapo e così via...
Solo che lì erano in campo delle forze sostanzialmente "pari" (produttori di antivitrus e produttori di malware finanziati da grosse organizzazioni criminali), mentre temo che in questo caso i produttori di adblocker siano dei veri, piccoli, fragili Davide nei confronti dei vari, giganteschi, imbattibili Golia dell'advertising.
Questo significa che sarà sempre molto più difficile combattere tutti quegli elementi che appaiono durante la lettura di una pagina web.
I produttori di antivirus si sono salvati in corner con database e verifiche online (i loro prodotti stavano iniziando ad essere troppo grandi e pesanti per le risorse dell'epoca), i produttori di musica online si sono salvati in corner dalla capitolazione nei confronti di memorie riscrivibili e masterizzatori grazie alla diversa tipologia di vendita dei loro contenuti, ma chi ha interesse ad aiutare i poveri autori di programmi adblocker?
Google? Facebook? Apple? Microsoft? HP?
Ma se questi colossi prosperano grazie alla pubblicità!Nessuno, questa è la cruda verità.