Forse è vero che la paranoia è una virtù e il problema non è capire se sia eccessiva, ma se sia sufficiente...
In ogni caso l'incertezza e l'insicurezza spesso denotano paranoia o portano ad essa e fasciarsi la testa in anticipo comporta trovarsi in una situazione di disagio personale per la paura delle difficoltà che potrebbero arrivare...
Per me si è trattato, come detto, di "una tempesta in un bicchier d'acqua"; o meglio, Firefox ha voluto rendere la Coca-Cola un po' più frizzante, ci ha maldestramente immerso una Mentos, c'è stato il botto (mediatico) e qualcuno ha pensato Firefox costruisse Molotov.
La documentazione ufficiale conferma che i dati personali sono al sicuro e ne spiega l'utilizzo, l'interesse legittimo (v. sopra), etc. mentre i terrmini della comunicazione (così come la tempestiva ritrattazione della
policy di uso accettabile) hanno di fatto "incupito" la vicenda, essenzialmente burocratica, risvegliando paranoie latenti.
Sulla questione della paranoia, il discorso sarebbe lungo,
off topic e inevitabilmente soggettivo; tuttavia, come accennato, se i miei dati generici di navigazione hanno valore economico (che non posso riscattare) e chi mi fornisce un servizio che mi piace può giovarsene, non sono contrario alla loro vendita (ma capisco anche chi la pensa in modo opposto). Non mi dispiacerebbe vedere nel menu Impostazioni, un interruttore per attivare e disattivare la raccolta finalizzata alla vendita dei propri dati di navigazione (siti visitati, ricerche, etc.), come fosse una forma alternativa al "Fai una donazione" (lo so, sarebbe l'impostazione meno usata nella storia di Firefox... ma forse sarebbe comunque un po' più usata del
link "Fai una donazione", senza nulla togliere alle donazioni che arrivano a Mozilla, anche in altro modo).