Da IlSoftware.it.
Fate tornare Firefox un browser rispettoso della privacy
Questa volta il titolo de Il Software mi pare un po' forviante.
{[(Omissis...)]}
Purtroppo Mozilla non è riuscita a far chiarezza sulla questione ed ha clamorosamente sbagliato nell'attivare di default questa funzione. A maggior ragione se ha un interesse commerciale diretto.
Anche a me il titolo sembra fuorviante poiché lascia a intendere che se si seguono le istruzioni dell'articolo si torna ad avere un browser rispettoso della privacy, almeno per come appare a me.
Se lo scopo è quello di avere una
Attribuzione Pubblicitaria che sia veramente rispettosa della privacy e che prevenga eventuali usi impropri da parte delle aziende pubblicitarie e dei siti loro clienti, beh forse era necessario fare tanta chiarezza prima a partire dai concetti di base in merito al lavoro che Mozilla stava facendo.
Il problema è che un comportamento sbagliato apre il fianco a interpretazioni che magari sono profondamente sbagliate e irrispettose (del lavoro svolto da Mozilla), ma sono al contempo esplicative della sfiducia che ne deriva: gli utenti informati e posti di fronte alla scelta in maniera sincera e onesta avrebbero attivamente deciso di non abilitare questa funzione. D'altro canto, d'altra parte gli utenti informati non avrebbero manifestato una particolare preferenza in merito all'attivazione di questa funzione poiché non si fidavano o non erano in grado di comprendere a pieno le implicazioni della scelta.
Perché tante persone ritengono, a ragione a torto, non è questo il punto, che aver inserito e abilitato la funzione per condizione predefinita sia stato quasi un tradimento e un comportamento ingannevole e fuorviante nei confronti dell'utenza? Perché tale convinzione porta molti a cercare di suggerire il modo più efficace per disabilitare la funzione e magari trovarla disabilitata in maniera contestuale con la creazione di un nuovo profilo?
Dico ciò al di là del fatto che io posso convenire con Next sulla affermazione che se le uniche informazioni accessibili ai siti fossero veramente solo quelle raccolte tramite PPA avremmo un livello di privacy più che accettabile anche con il browser "liscio" di prima installazione.
EDIT:Si direbbe che i cookie di terze parti stiano tramontando (anche sulla base delle indicazioni del GPDP) mentre invece browser Web avrebbero iniziato a implementare soluzioni per monitorare il comportamento online degli utenti (come conseguenza di decisioni delle aziende che li producono).
L'intenzione cioè sarebbe effettivamente quella di fare in modo che il browser Web controlli il comportamento degli utenti, ma in maniera tale che tale controllo venga effettuato in condizioni di sicurezza e di riservatezza per l'utenza. Lo scopo sarebbe quello di contare forti garanzie per la protezione della privacy, inclusa la possibilità di non partecipare.
{[(Allora perché la possibilità di non partecipare non è stata chiarita fin da subito in maniera evidente? Magari lasciando all'utenza il compito di attivare la funzione... No, non sto facendo ironia e neanche sarcasmo e non voglio essere piccato o risentito...)]}
Lo scopo è permettere che in prima battuta il browser Web assuma un ruolo importante nel verificare gli interessi di ogni utente e raccolga informazioni sulle campagne pubblicitarie e sul comportamento tenuto sul client. Solo successivamente si andrebbe a fornire a terzi i dati raccolti e resi anonimi senza che ci sia la possibilità di risalire a chi c'è specificatamente dietro a tali dati. {[(È questo uno degli elementi di cui non ci si fida veramente?!? Davvero?!?...)]}
FINE EDIT.Per concludere io non nego la possibilità di avere interessi commerciali, ma cerco di andare oltre.
È giusto che le aziende che desiderano avere un posizionamento etico e valoriale abbiano anche interessi commerciali?
In ogni caso la fiducia in determinati casi si costruisce con la chiarezza e la trasparenza e la capacità di comprendere i propri errori e di chiedere scusa. E le scuse fatte bene seguono uno schema.