Autore Topic: Libero e Virgilio hanno problemi tecnici, Thunderbird non c'entra (23/01/2023)  (Letto 7295 volte)

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Offline Peppino

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@deckard il mio sgomento è solo riferito a chi usa ancora Libero e/o Virgilio per lavoro.
Già con Gmail è un'altro discorso, non c'è alcun paragone tra i primi due e Gmail, nonostante i problemi degli ultimi tempi con il cambio di politica sulle impostazioni di sicurezza.

Offline bibbolo

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Non so lo SPID come funziona, ma vi lascio immaginare che se da un servizio (lo SPID, appunto) ne dipendono poi tanti altri (accessi INPS, accessi all'Agenzia delle Entrate, eccetera) allora la mancata possibilità di cambiare indirizzo email è un vero dramma!
Infatti per questo è consigliabile, per quanto riguarda lo SPID, di averne almeno un secondo di riserva in caso di malfunzionamento del primo. Lo spid fatto con due provider diversi può supplire al malfunzionamento di uno, mentre pur avendo 20 caselle email diverse non è quasi mai possibile evitare il disagio, in quanto generalmente per la maggior parti dei servizi l'associazione ad una casella email è univoca.


@deckard il mio sgomento è solo riferito a chi usa ancora Libero e/o Virgilio per lavoro.
Già con Gmail è un'altro discorso, non c'è alcun paragone tra i primi due e Gmail, nonostante i problemi degli ultimi tempi con il cambio di politica sulle impostazioni di sicurezza.
Sì ma ti ha spiegato del perché molte aziende si siano affidate, da molto tempo, a Libero o servizi gratuiti del genere. Chiaro che una impresa medio-grande non si affiderebbe mai a prescindere, sarebbe anche poco professionale. In ogni caso credo che dopo questa esperienza avranno capito un po' tutti che, tra i free, quanto ad affidabilità forse è meglio gmail (che pure non è esente da problemi/difetti).

Offline next

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Già con Gmail è un'altro discorso, non c'è alcun paragone tra i primi due e Gmail, nonostante i problemi degli ultimi tempi con il cambio di politica sulle impostazioni di sicurezza.

In realtà se usi GMail per lavoro, forse stai violando il GDPR e le norme europee per il trasferimento di dati fuori dall'Unione (perché come è noto Google analizza sia i messaggi inviati sia anche quelli ricevuti, ed entrambi possono contenere informazioni riservate sull'interlocutore). Non sono un esperto di diritto, ma qualche dubbio lo avrei...

Mi spiace dirlo, ma la scelta tra le caselle di posta gratuite è ormai limitatissima, per cui eviterei di buttare la croce su Libero/Virgilio. Pur comprendendo che molti utenti stanno subendo disagi pesanti da questo blocco.
« Ultima modifica: 26 Gennaio 2023 17:53:57 da next »

Offline michro

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Voglio dire anche la mia che probabilmente interessa a pochi. Nei miei primi anni di utilizzo di Internet, primi anni 90, Libero era la casella email utilizzata dalla maggior parte degli italiani (non so quanti provider esistessero allora in Italia), Gmail (se non dico una bestialità) è arrivata almeno una dozzina di anni dopo.
Io, come moltissimi altri, ho iniziato a utilizzare un indirizzo Libero gratuito anche per la corrispondenza professionale.

Attualmente ho anche 3 account Gmail, uno Yahoo, uno Alice (che non uso mai, imposto dalla Telecom per poter configurare un router con la loro linea…) oltre alla pec del mio ordine professionale.

Molte volte mi sono interrogato sul fatto di gestire la corrispondenza professionale da un account gmail ma avrei dovuto inviare centinaia di mail per avvisare colleghi, ditte e quant'altro del cambio di indirizzo email.
Questo, probabilmente per pigrizia, mi ha fatto desistere. Ad ogni modo, pur vittima di questo problema non da poco con Libero, devo dire che, a memoria, sono quasi 20 anni che utilizzo l'indirizzo Libero e credo di poter contare sulle punte delle dita le volte che mi ha lasciato a piedi, generalmente per pochissime ore, al massimo una giornata.

Non li sto difendendo, mi stanno procurando un disservizio non da poco, ma in fin dei conti ho usufruito dei loro servizi gratuitamente per così tanti anni che l'idea di aderire a una class action nei loro confronti (da utente gratuito) mi sembra leggermente fuori luogo… E comunque, anche Gmail e Yahoo qualche pasticcio me l'hanno combinato in questi anni, raramente, ma è successo.

Per non parlare dell'indirizzo Gmail di mia moglie che ha un indirizzo nomecognome@gmail.com e riceve la corrispondenza di una utente in Francia che ha il suo stesso nome e cognome però separati da un punto che, a quanto pare, non viene preso in considerazione da Gmail… :roll:
« Ultima modifica: 26 Gennaio 2023 17:26:12 da michro »

Offline bibbolo

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Per non parlare dell'indirizzo Gmail di mia moglie che ha un indirizzo nomecognome@gmail.com e riceve la corrispondenza di una utente in Francia che ha il suo stesso nome e cognome però separati da un punto che, a quanto pare, non viene preso in considerazione da Gmail… :roll:

Non ci possono essere due indirizzi email distinti con la sola differenza del punto, per Gmail. Ne parlai proprio in questo thread (che non so perché sia stato spostato nella sezione »Attività dell'Associazione - Varie »Altro)..
Arrivano spesso anche a me mail di cambi password per account che non ho mai sottoscritto. È più probabile che siano tentativi di violazioni account per indirizzi simili o di persone che hanno il nostro stesso nome e cognome, perché appunto che io scriva il mio indirizzo gmail con mionomecognome, oppure con mionome.cognome, l'indirizzo è sempre il mio.
« Ultima modifica: 26 Gennaio 2023 19:06:31 da bibbolo »

Offline michro

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@bibbolo, intervenni anch'io in quella discussione https://forum.mozillaitalia.org/index.php?topic=74583.msg516522#msg516522 e ti posso garantire che spesso e volentieri quelle mail continuano ad arrivare.
La persona ha lo stesso nome e cognome e riceve comunicazioni da un istituto di assistenza francese (li abbiamo anche avvisati).
Mi dispiace che non ho sottomano il testo di una di quelle mail per farti vedere di che cosa si tratta e le comunicazioni non sono né spam né tentativi per violare l'account di mia moglie che ha cambiato più volte la password per cercare di proteggere il suo account.
Per fortuna che mia moglie scrive pochissime mail da quell'account e chissà se qualcuna è andata a finire nella casella gmail di quella sua omonima…

Offline bibbolo

  • Post: 1116
Michro, non metto in dubbio che a tua moglie arrivino mail per errore perché ha lo stesso nome e cognome di un'altra, quello che sto dicendo è che l'altra signora non può avere un indirizzo Gmail con nomecognome oppure nome.cognome; probabilmente ne ha un altro con Gmail diverso, ed uno con nome.cognome o nomecognome ma con altro provider: sbagliarsi poi a comunicarlo ad enti, facendo confusione, è un attimo. Anzi il fatto che per Gmail il punto sia ininfluente dovrebbe limitare tali errori ed aumentare la protezione della privacy tra diversi utenti con medesimo nome (come avevo scritto nell'ultimo post di quella discussione), quindi il tuo è un caso davvero singolare e sfortunato.

Comunque siamo ot, la sintesi del tuo, come del mio discorso, è che anche Gmail è imperfetta (per svariate altre ragioni, ANCHE legate alla privacy, questa volta la nostra nei confronti della grande G), per cui mi accodo al pensiero di deckard e next, anche se questo di Libero sembra essere il disservizio peggiore in assoluto in termini di tempi di ripristino, il che gli fa perdere parecchie posizioni (se mai prima fosse stato in alta classifica).
« Ultima modifica: 26 Gennaio 2023 22:51:06 da bibbolo »

Offline deckard

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@deckard il mio sgomento è solo riferito a chi usa ancora Libero e/o Virgilio per lavoro.
Già con Gmail è un'altro discorso, non c'è alcun paragone tra i primi due e Gmail, nonostante i problemi degli ultimi tempi con il cambio di politica sulle impostazioni di sicurezza.
Capisco il discorso e posso provare a intuire quali siano i ragionamenti sottesi, ma Come detto da Michro e Bibbolo si tratta di bilanciare tutta una serie di esigenze a partire dall'infrastruttura digitale e telematica fino ad arrivare ai fornitori di connettività internet e di sevizi email.
Spesso gli indirizzi reparto chiocchiola dominio aziendale punto tld che noi vediamo sono alias.
Next aveva scritto un articolo parlando di quali potessero essere dei fornitori che tutelassero la privacy e poi ci sarebbe o.t. il discorso del GDPR e della legittimità del trasferimento dei dati all'estero.
Le caselle di posta elettronica chiocciola Libero, e forse anche Virgilio, all'inizio erano legati a contratti di servizio V92 o ISDN, forse anche gratuiti, ma anche a pagamento come ADSL a tempo o Flat. Non vorrei dire una castroneria.
Ora quanti veramente pagano per avere una casella attiva? Consideriamo che una azienda delematica deve investire per mantenere le infrastrutture.
Forse dovrremmo fare tesoro di ciò che sta succedendo e comprendere quale sia la vera sostenibilità di un fornitore di servizi telematici oltre alle vere fragilità dietro o sotto a deterninate infrastrutture.

Offline miki64

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Quoto in pieno deckard.

[OT]
Interessanti le considerazioni di @michro e @bibbolo.
Interessanti perché io, con una mia casella secondaria, sono nelle stesse condizioni della moglie di michro, precise ed identiche.

Una volta era possibile utilizzare il trucco del punto nel nome di Gmail per creare dei filtri in webmail, oggi vedo che non è più così. Ho cercato anche io di risolvere il problema di Gmail con quell'account e non ci sono mai riuscito, nel frattempo in un test odierno vedo che un account uguale al mio ma con un punto nel mezzo non è possibile crearlo. Secondo me:
- o, nel tempo, Google ha cambiato qualcosa,
- o  la posta di altri mi arriva proprio perché qualcuno aggiunge un punto nell'indirizzo per errore.

Da notare che una persona che ho contattato io (persona dell'America latina) all'epoca mi disse chiaramente che il nome dell'account (con il punto) lo aveva creato lei, cosa che non credevo possibile ma che con la testimonianza di michro mi sa tanto che devo ricredermi (o forse no, è un gigantesco malinteso)...

Diciamo 1-1 tra michro e bibbolo (avrei tendenzialmente dato ragione a bibbolo ma la mia casella di posta è lì a dimostrare che non vi è certezza assoluta su questo), con Gmail che comunque lascia sempre più perplessi visto che alla fine accetta indirizzi sbagliati e inoltra comunque la posta al destinatario...

Citazione
Gentile cliente,
Lei ha inviato ad un indirizzo email di Gmail un messaggio ma ha sbagliato perché nell'indirizzo stesso ha messo o tolto un carattere errato (oppure più caratteri errati).
La sua posta non è stata pertanto recapitata al destinatario Gmail.
Stia più attento, per favore, digiti l'indirizzo corretto e non ci faccia perdere tempo poiché dobbiamo spiare la posta degli indirizzi reali, non fasulli.
Cordiali saluti.
Il suo Team Assistenza Gmail
(quello che è all'angolo della salumeria sotto casa sua)
 
[/OT]

--
Vota anche tu questa funzionalità di Thunderbird!  :D

Offline TOPOLINO38

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se vi può  comsolare hammo riavviato giovedi pomeriggio, ed ad  oggi siamo in alto mare.

Offline deckard

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Gioxx ha scritto un articolo molto interessante e abbastanza condivisibile sul suo blog.
Aggiungo alcune riflessioni.
Gli insulti e le minacce non servono a un benemerito caspita e denotano una profonda mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora cercando di venire incontro alle esigenze dell'utenza.
In aggiunta a tutto ciò le azioni legali ove anche fossero una ipotetica, presunta e putativa strada da percorrere sono disfunzionali e per nulla strategiche soprattutto in un momento in cui bisogna risolvere i problemi e non aggiungerne.
Sicuramente trovarsi nella situazione di avere una [(sola)] casella di posta elettronica attraverso cui far transitare tutte le comunicazioni lavorative o sanitarie o comunque importanti e trovarsi a dover rincorrere una soluzione dopo la manifestazione del problema significa essere stati perlomeno ingenui e inesperti e aver commesso sulla scia di questi difetti una lunga serie di scelte poco funzionali, per non dire di errori madornali...
Se un equino entra nel mio giardino e bruca l'erba e lascia un ricordino marrone, non posso rimettere dentro la pancia dell'animale il materiale che ho trovato a bella decorazione del mio prato, come non posso far ricrescere l'erba, avrei dovuto evitare che si creasse la situazione, ma col senno di poi sono tutti capitani di squadre di calcio o di navi da crociera.
Altrettanto evidentemente avere una struttura telematica che richiede un intervento così duraturo pone la necessità di farsi delle domande sul perché si sia arrivati tecnologicamente e umanamente a una situazione del genere, ma fare polemiche è inutile, bisogna cercare di collaborare e prevenire dato che un fulmine può cadere due o più volte nello stesso punto a differenza del modo di dire molto idilliaco e romantico e ansiolitico.
Sul Palazzo di Giustizia di Milano c'è una frase riconducibile al diritto romano che afferma: "i principi del diritto sono questi, vivere onestamente, non ledere il prossimo e riconoscere a ciascuno i suoi diritti" e tra questi diritti c'è il rispetto per la persona e per il lavoro che stanno svolgendo, soprattutto in un momento in qui stanno cercando di risolvere un mio problema [(come già detto da Gioxx)]. Io mi ricordo d'aver già detto che molti di noi sanno perché le cose dovrebbero funzionare e quale finalità si prefiggono, ma ci siamo mai chiesti come funziona e quanti sforzi richiedono in termini umani oltre aquali siano le risorse necessarie?
Criticare può essere facile e magari anche istintivo. Come già detto da altre persone prima di me siamo veramente consapevoli che disservizi e/o incidenti di sicurezza potrebbero capitare a me o ad aziende che mi forniscono beni e servizi o a quella in cui lavoro. Il problema non è il "se", ma il "quando"... Et vos estote parati quia qua nescitis hora, Filius hominis venturus est...

L'obbligo di riconoscere a ciascuno i suoi diritti prima che dai termi di contratto e servizio sottoscritti in fase di adesione o acquisto deriva dalla costituzione nel momento in cui l'articolo secondo dice molto laicamente afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, [(Omissis)] e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".

Offline bibbolo

  • Post: 1116
[OT] Miki, non ho capito bene a quale trucco ti riferisci e per quale scopo, e non so se inizialmente il punto per Gmail era un parametro distintivo prima di adottare questa politica in "corso d'opera" o se non lo era mai stato, però la spiegazione che ho voluto dare a michro è esattamente quella scritta in modo chiaro qui, da cui riporto:

Citazione
I punti aggiuntivi non cambiano l'indirizzo, perciò i punti non possono essere il motivo per cui ricevi la posta di qualcun altro. È invece probabile che il mittente abbia digitato male o dimenticato l'indirizzo corretto.

Perciò, se Gmail non avesse adottato questa politica, sarebbe stato molto più probabile, e frequente, che qualche mio omonimo avesse creato un indirizzo Gmail con nomecognome, oppure nome.cognome (cioè che si differenziasse dal mio solo per il punto) e si fosse sporadicamente sbagliato a comunicare il proprio indirizzo, oppure, più plausibilmente, che in più di qualche occasione si fossero sbagliati più mittenti nel digitare l'indirizzo (infatti saltare un punto è più facile che saltare un numero, oppure confondere il provider). E immaginate in questo caso la nostra privacy spiattellata ad un omonimo....
Comunque, per questa specifica politica di Gmail, invito eventualmente a continuare nel thread dedicato [/OT]

Offline bibbolo

  • Post: 1116
Al condivisibile articolo di Gioxx aggiungerei però che non c'è da stupirsi se certe lamentele arrivino da avvocati, medici, piccoli imprenditori, ecc.. 
Tutto ciò che non abbia un suffisso col nome della propria azienda dopo la chiocciola non è professionale, ma l'importanza di questa accortezza, come di altre, così come quella di avere servizi affidabili (quindi il più delle volte a pagamento) di fare i backup, di stare attenti a mail sospette o link improbabili, ecc... non è appannaggio di molti, compresi avvocati, liberi professionisti, piccole (e talvolta medie) imprese, ecc.

Condivido che gli insulti e le proteste, sebbene comprensibile il disagio che un simile disservizio arrechi, sono deplorevoli (dato che di certo i tecnici non si stanno divertendo, staranno lavorando sodo e, come osservato, "nontiavevacostrettonessunoadaffidartiaunserviziogratuitoperlatuaazienda") e denotano soltanto il classico atteggiamento di addossare tutte le colpe agli altri, quando invece spesso e volentieri la causa è la propria negligenza, o la mancata lungimiranza, o anche l'inerzia quando in tempi non sospetti si poteva ancora correre ai ripari.

Insomma l'alfabetizzazione tecnologica, come sappiamo, procede ancora oggi a diverse velocità per moltissime persone, indipendentemente dal grado di istruzione, per cui basta semplicemente avere repulsione per tutto ciò che è digitale o semplicemente cullarsi nella propria ignoranza per sentirsi in qualche modo "giustificati", e come sappiamo non è così.

Ho imparato A MIE SPESE l'importanza dei backup, non ho certo fatto cause a Microsoft quando Windows crashava e mi faceva perdere il lavoro, o alla Seagate se ad un certo punto mi si era fritto l'hard disk...

Che questa esperienza apra gli occhi a molti professionisti, mentre ai "comuni utenti privati", dei quali faccio parte anche io avendo un account con Libero, va ovviamente la mia solidarietà e la speranza che tutto torni presto a funzionare.

« Ultima modifica: 28 Gennaio 2023 17:53:38 da bibbolo »

Offline michro

  • Moderatore
  • Post: 22514
La mia casella online ha ripreso a funzionare "quasi" regolarmente. Tutti i messaggi email fino alla data incriminata sono presenti.
Naturalmente, vista la durata della disfunzione, non c'è traccia nella posta in arrivo di alcune email che attendevo e che sapevo essermi state inviate in questi giorni.
Ho scritto "quasi" perché secondo me non è ancora tutto a posto al 100%. Alcune email di test da altri account non Libero arrivano a singhiozzo, qualcuna sì, altre no.
Staremo a vedere.

Da Thunderbird Libero invia ma non riceve. Se provo a scaricare compare il messaggio di errore:
"Non riuscito l'invio della password per l'utente xxxx@libero.it. Il server di posta popmail.libero.it ha risposto: [SYS/TEMP] Account is temporarily unavailable."
Chiede di reinserire la password ma è inutile insistere.

Da smartphone stessa situazione, invio ok, ricezione niente da fare.

La seccatura, dover controllare la casella via web (non ero più abituato) per verificare l'arrivo di nuovi messaggi visto che su Thunderbird e smartphone non arrivano.
Chi vivrà vedrà :lol:

Offline bibbolo

  • Post: 1116
Anche io stesso problema con annesso messaggio di thunderbird... Quindi scusami, come fai a dire che ha ripreso a funzionare "quasi" regolarmente? ricevi o non ricevi? Perché il fatto di trovarsi le mail alla data del disservizio non mi pare che significhi granché, infatti non erano mica sparite....

 :?

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