Premessa:il mio thread è molto lungo. Me ne scuso.
Non è un thread polemico, non vuole esserlo affatto.
Sicuramente genererà una serie di discussioni, ma mi auguro che siano costruttive e non puri attacchi ad un qualcosa che non (ci) piace.
Non potevo, comunque, scrivere qualcosa senza citare determinati marchi, sarei stato troppo vago.
Se gli Amministratori o i Moderatori di questo Forum ritengono che il mio thread vada chiuso, lo facciano pure senza alcun problema.
Proprio oggi ho letto un appunto di joooliaan riguardante un
flame: non so cosa sia, ma se il mio post è qualcosa di simile, eliminatelo pure (l'ho postato a quest'ora proprio perchè sia poco visibile, se offensivo, così do' tempo ai Mods di cancellarmelo).
Iniziamo:Dieci anni fa (tantissimi, se parliamo di informatica) ho iniziato la mia esperienza con i p.c.
Era appena uscito il sistema MS Windows 95, che prometteva meraviglie.
Ma non c’era solo Windows nei
sistemi operativi: si parlava di OS/2 Warp, Macintosh, etc.; nel campo delle applicazioni di ufficio c’erano i vari Works (Claris Works, MS Works, etc.) ed i loro “fratelli maggiori” (MS Office, Corel Wordperfect, Lotus SmartSuite), pensate che Ahead Nero Burning Rom si apprestava a diventare un prodotto di nicchia, per puri appassionati…
Nel
settore hardware era “guerra” vera tra varie marche nei p.c. desktop (che, in quegli anni, passavano ad avere le forme di “tower” dopo essere stati sempre relegati a piedistallo del monitor): IBM, Compaq, HP, etc. (Olivetti, purtroppo, era già agonizzante).
Un paio di marche hardware (ne cito una, Packard Bell) si distinguevano per le ricche dotazioni software che possedevano i propri prodotti.
Tra le
periferiche, la più conosciuta era la stampante, e la più conosciuta marca era la Epson.
La
“guerra dei browser” non era ancora iniziata: ci sarebbe stata in seguito, quando i vari aficionados del software gratis (non libero, gratis) avrebbero inneggiato all’avanzamento di Internet Explorer, a danno di un software a pagamento di nome Netscape.
Dieci anni fa delle
catene di prodotti informatici (Vobis, CDC ed altre) ci proponevano i loro assemblati con prezzi ancora “+ I.V.A.”, mentre il mouse era una periferica da pagare a parte (sigh… non sto inventandomi queste cose, lo giuro!)…
Mi collego ora alle ottime considerazioni fatte da Giancarlo Livraghi in questo articolo:
http://www.ebow.it/id6511.aspx .
Lo avete letto? Ritorniamo a noi.
Oggi, dieci anni dopo, mi guardo in giro e non trovo più quello spirito di competitività, quella concorrenza che aveva caratterizzato i miei esordi informatici…
È un bene? È un male? Giudicate voi, seguendomi nelle mie considerazioni.
Oggi lo strapotere di Microsoft (che non voglio affatto considerare il “Grande Satana”, sia ben chiaro) ha stravolto delle regole fondamentali di un mercato libero, sano, competitivo.
IBM si è “ritirata” dai
sistemi operativi (e non solo da quelli), Apple è diventata MS-dipendente (lo scrivo senza alcuna denigrazione: io non conosco il mondo Apple, però è un dato di fatto che Microsoft possiede azioni di Apple e che senza Office per Mac, Apple perderebbe ulteriori quote di mercato).
I
costruttori di hardware sono cambiati (non dico diminuiti, forse sono pure aumentati, vedere le nuove marche asiatiche o statunitensi): fusioni, joint-venture, acquisizioni e quant’altro hanno profondamente “appiattito” una concorrenza che – di fatto – non si percepisce più.
Il numero delle
periferiche è cresciuto in una maniera impressionante: scanner, plotter, casse acustiche, USB pen drive, masterizzatori, praticamente è impossibile farne un elenco!
Nella
“guerra dei browser” sono sorti altri competitori (Opera in primis), però Internet Explorer rimane “il programma per navigare” nella mentalità dell’utente comune.
Comunque lo strapotere di Internet Explorer – nel tempo – è stato anche la causa del proliferare di tutti quei problemi che rendono un dispiacere navigare in Internet: dialers, pop-up, virus, spyware, eccetera…
Le grandi
catene informatiche sentono la concorrenza spietata che fanno loro i grandi ipermercati (che sfornano tonnellate di un prodotto monomarca, italiano…).
Ma dove voglio arrivare, con tutto questo?
Semplice: una volta c’era concorrenza e la si percepiva, oggi che
potrebbe esserci ancòra, la concorrenza sembra non esserci più.
Riprendiamo i vari settori visti negli esempi precedenti.
Nei
sistemi operativi avanza Linux, un software open-source, ma quanti ipermercati o negozi informatici o produttori di hardware ve lo propongono come sistema operativo?
Le solite obiezioni degli utenti (ma anche dei rivenditori): non ho i driver per Linux, non so utilizzare Linux che è complicato, poi cosa ne facciamo delle periferiche che abbiamo già, i programmi per Linux non sono compatibili con quelli per Windows…
Nel settore dei
produttori hardware non c’è scampo: oggi chi ti regala una marea di software gratis?
E sì che il freeware abbonda (su Internet), ma non vedo alcun produttore pubblicizzare la propria macchina con Acrobat Reader, Avast, Firefox, SpyBot Search & Destroy, Thunderbird, ZipGenius, Zone Alarm (per citarne alcuni, in ordine alfabetico… so di avere tralasciato tantissimo altro bel software free…).
Perché non ci regalano questo software gratis? Il loro ufficio marketing non ci ha mai pensato? La Fondazione Mozilla vieta di distribuire CD con dentro Firefox? Al creatore di ZipGenius va a genio che il suo software si scarichi solo da Internet o sui CD delle riviste?
Toh… guardacaso… i costruttori di p.c. mettono in bella evidenza
”incluso Win XP Home SP2”, come se solo con quello si potesse fare (praticamente, non teoricamente) chissà cosa…
Andiamo avanti. Parliamo di
periferiche e limitiamoci alle sole stampanti.
Una volta, ricordo, regalavano versioni (vecchie) ma valide di software noto (ad esempio, Corel Draw! versione 6, mentre era in vendita il 9).
Oggi regalano software “proprietario”, “chiuso”, ottimo per stampare clip-art su magliette di cotone o su carta fotografica… ma che nessuno sa utilizzare (il fotoritocco lo si fa con PaintShopPro, uno dei più diffusi) o ri-utilizzare (prendeteci la mano, col software “proprietario”, e poi gettatelo appena cambiate stampante…).
Software proprietario? Meglio, così non si infastidisce “qualcuno”… (Microsoft? Boh…)
Ma veniamo al cuore del discorso, a loro, ai co-responsabili di un certo “appiattimento” informatico.
Premessa: parlando dei
rivenditori di prodotti informatici, non voglio fare di tutta erba un fascio, assolutamente, né scatenare alcuna polemica di “lobby”!
Anzi, ritengo il rivenditore (sia esso il commesso di un ipermercato, il responsabile di una catena informatica o il titolare del negozietto di computer sotto casa) di primaria importanza nella giusta scelta ed “educazione” di un utente al suo primo approccio con un personal computer.
Guardiamo, però, la realtà dei fatti (anzi, della maggiorparte dei fatti, per fortuna ci sono eccezioni).
C’è concorrenza tra ipermercato, catena e negozietto di p.c.? Sì, bene!
E loro cosa ti vendono? Il primo un prodotto asiatico marchiato italiano, il secondo un prodotto asiatico con marchio proprio ed il terzo un assemblato (asiatico?) anonimo.
Tutti prodotti validi, per carità… ma per caso si fanno battaglia – tra loro – sul software in dotazione?
Per nulla! C’è un solo sistema operativo e qualcos’altro (esempio: Works o Auto Route Express, toh… guardacaso… ancora Microsoft), ma proprio qualcos’altro… poi più nulla!
Volete un antivirus? Vi vendono Norton (oppure ve lo “regalano” piratato, ma questo è un altro discorso…).
Volete una suite di programmi per ufficio? Vi vendono MS Office (oppure ve lo “regalano” piratato, ma questo è un altro discorso…).
Volete un programmi per masterizzare? Vi vendono Nero (oppure ve lo “regalano” piratato, ma questo è un altro discorso…).
Volete un programma per navigare più sicuri su Internet? Che ve ne fate, se c’è Internet Explorer con l’antivirus? (…sigh..)
Ed ecco che chi dovrebbe vendere non solo un parallelepipedo pieno di schede e cavi, ma anche un servizio, all’utente “medio” (non tonto o inesperto: medio) ha una vera visione limitata della sua “missione educativa”.
Se, per assurdo, i quasi 5.000 utenti del Forum di Mozilla Italia si auto-tassassero e distribuissero gratuitamente ai vari rivenditori migliaia e migliaia di Cd-ROM zeppi di programmi freeware e/o open source (primo fra tutti, il browser Firefox) che cosa succederebbe?
Forse, per i rivenditori, il regalo di tale Cd-Rom diverrebbe un asso nella manica per spronare la vendita del proprio prodotto all’indeciso, potenziale acquirente?
Non credo… essi per anni gli hanno riempito il cervello di Norton, Office e Nero (ottimi programmi, per carità, ma non sono gli unici!)
Mi va bene pure il monopolio mondiale di un'azienda informatica se mi permette di utilizzare Windows in italiano, in portoghese o in tedesco, grazie all'uniformità dei comandi.
Ma non mi va bene che un'unica azienda abbia il monopolio dei sistemi operativi (Windows), dei relativi pacchetti d'ufficio (Office), degli strumenti per navigare in Internet (Explorer che legge bene i siti fatti male da Front Page), dei servizi (Hotmail - scoperta rtecentissima fatta su questo Forum - che considera spam la posta inviata da Mozilla Thunderbird e non la stessa posta inviata da Outlook...) e di tante altre cose (formati proprietari come WMA, imposizioni relative come Windows Media Player, uno spyware targato Microsoft, eccetera...).
Conclusioni: potrebbe essere facile diffondere Firefox, ma non lo sarà mai, fino a quando non si interverrà radicalmente su una mentalità chiusa da prodotti in formati “proprietari”.La nostra intelligenza, però, non deve mai essere ingabbiata nell’abitudinario, nello scontato, nel facilitato, nel banalissimo “pre” (predefinito, preinstallato, precotto…).
Iniziamo a diffondere il software che più ci piace (non solo Mozilla), iniziamo a fare conoscere a tutti che ci sono piccoli ometti che sono soddisfatti, dopo tanti sacrifici, semplicemente se c’è un solo p.c. al mondo sul quale gira il frutto delle loro rinunce…
Il software è il prodotto di un uomo… non limitiamo i pensieri di un uomo… la sua fantasia, i suoi progressi, la sua conoscenza… lasciamo perdere brevetti e tesi paradossali… salvaguardiamo il giusto diritto d’autore, ma non favoriamo assurdi e pericolosi monopoli!
Educhiamo, da utenti, i nostri rivenditori di personal computer… chissà che loro non educhino i loro produttori di hardware … chissà che tali produttori non educhino i loro fornitori di software… chissà che loro non educhino le grandi multinazionali a non ostacolare la
libertà di scelta[/u].
Che ne pensate?