Io non metto in discussione le tue critiche, Miki64, anzi in alcuni casi sarei ancora più critico, ma in alcuni casi mi verrebbe da fare alcune considerazioni integrative.
Primo: il problema non è la numerazione, quanto piuttosto il pianificare correttamente un ciclo di rilasci e di aggiornamenti, cioè uno ogni mese, o ogni sei settimane, o quando ci sono modifiche sufficienti per rilasciare nuove versioni maggiori o minori. Capisco che la necessità sia quella di trasmettere all'utenza l'idea di un costante lavoro e di non adagiarsi sugli allori, ma la gatta frettolosa fa nascere i gattini ciechi.
Secondo: anche la gestione dei colori risponde a delle necessità tra cui la costruzione di una interfaccia o la sua ricostruzione. Consideriamo che per vari motivi, anche di gestione del programma e di sicurezza, Firefox è stato riscritto e han tolto il layout XUL dalla codebase del programma. Credo che per motivi di sicurezza e di prestazioni (tra le varie ragioni) stiano lavorando sui linguaggi di programmazione che costituiscono la base del codice. Questo ha portato incidentalmente a dover apportare delle modifiche e alcune di queste hanno creato diverse serie problematiche indesiderate. Bisogna soltanto capire come mitigare le conseguenze.
Terzo: un volo pindarico è tale nel momento in qui non si spiegano e non si giustificano i passaggi logici che portano alla sua formazione. Il problema non è dato dalle scelte che sono state fatte, ma dalla percezione che il pubblico ha delle scelte, delle motivazioni e del lavoro che c'è dietro.
Quarto: Facebook/Meta e Mozilla possono cooperare per il bene di internet e Meta è una azienda con business model ben specifico. Il problema non è l'azienda quanto piuttosto la comprensione delle dinamiche della rete e delle reti sociali. Ed è un male per esempio che Cambridge Analytica abbia chiuso e gli asset e le conoscenze siano state trasferite a un altra azienda.
Quinto: Firefox e Thunderbird sono legati tra di loro e con l'evoluzione di uno si ha anche l'evoluzione dell'altro. Bisogna solo capirsi su che cosa si vuole fare e se mantenere i programmi vincolati l'uno all'altro. Se poi le scelte relative allo sviluppo siano veramente scellerate, o disfunzionali e scarsamente strategiche, o dei voli pindarici, o un “Stiamo lavorando per voi, fidatevi di noi, per favore!”, o solo delle scelte non spiegate all'utenza e di cui non sono state esplicitamente e interamente fornite motivazioni, finalità, passaggi logici e via discorrendo. Forse è mancato il dialogo e il rapporto tra l'azienda e la base dell'utenza.
Sesto: io non voglio difendere a spada tratta Mozilla per partito preso e tante volte mi sono trovato in vistoso disaccordo e completamente spiazzato, ma credo che se tra l'azienda e l'utenza non c'è un completo e profittevole dialogo il messaggio che arriva rischia di essere profondamente distante dalle intenzioni. E a volte bisogna comprendere di aver di fatto sbagliato nei risultati, non nelle intenzioni e nelle motivazioni e nelle finalità che ci si era prefissati.
E quando si sbaglia, ove ciò succeda, si dice: Mi dispiace. Ho sbagliato. Mi assumo le mie responsabilità. Ecco che cosa farò per rimediare.
Settimo: quante volte è stato detto che “quando è intervenuto il settore marketing sono capitate cose interessanti” o che “Firefox OS era libero ed opensource per il marketing e non di fatto” o sono state fatte affermazioni che denotano un lavoro ampiamente migliorabile. Io critico il lavoro e i risultati che questo ha prodotto perché spesso non è arrivato in maniera sufficientemente chiara il perché io utente generico dovrei adoperare proprio un prodotto creato da Mozilla e non una alternativa che magari è illusoriamente (lo sappiamo ora con il senno di poi, ma non serve saperlo una volta che il maiale è scappato dal recinto ed è stato servito come PIATTO IGP di Ariccia) gratuita, maggiormente prestante e con un rapporto migliore tra benefici e costi.
Ottavo: macchine e moto sono diverse, ma sono sicuro che se il lavoro per portare avanti i progetti per dispositivi mobili e per computer ha portato a un processo di uniformazione ci sono delle motivazioni tecniche che non riesco a cogliere. Sicuramente mi farebbe piacere ricevere maggiori spiegazioni, ma l'impressione è che i programmi per computer siano stati fortemente depotenziati e limitati per venire incontro alle esigenze dei dispositivi mobili. Impressione che magari è profondamente sbagliata e non rende giustizia al lavoro svolto fin'ora, ma purtroppo pervenuta a parte del pubblico.
Nono: anche Firefox, come Thunderbird, avrebbe bisogno di funzioni integrate e native come un bloccatore di pubblicità, un gestore dei profili e un gestore dei riavvi (con pianificazione di che cosa cancellare in chiusura). Non dico che non ci stiano già lavorando. Solo manca nella mia percezione una efficace relazione comunicativa con il pubblico.
Nove come i membri della compagna dell'anello. Spero solo di non fare la fine di Boromir e di Sean Bean in molte delle storie in cui l'attore ha recitato.