C'era una guida intitolata
“How To Ask Questions The Smart Way”.
Ribadisce quello che in più di una occasione abbiamo cercato di fare in modo che l'utente medio facesse: scrivere dei titoli esplicativi, fornire informazioni precise per comprendere il problema e sapere come fosse strutturata la pstazione dell'utente, e via discorrendo.
I programmi di Mozilla sono uno strumento con cui lavorare o fare cose, non sono il fine della vita o del lavoro.
Io penso che dire che un prodotto sia oggettivamente un prodotto inadatto o peggio ancora completamente disfunzionale (in italiano fluente o in italiano ehm “sporco”) sia irrispettoso nei confronti di chi ci ha lavorato sopra, irrispettoso, ingrato e irriconoscente.
Ma se l'utenza non è soddisfatta ci sono delle ragioni (oltre alla incapacità di utilizzare gli strumenti scelti e di porre domande corrette) e vi possono essere delle ragioni soggettive per non gradire un determinato prodotto.
Il problema serio è quando la gente ha capito come adoperare gli strumenti informatici e sa come porre domande intelligenti e strategiche ed è passata a un altro prodotto.
Se non fosse che è chiaro che si tratta di un sito comunitario in cui sono i volontari a rispondere mi verrebbe da chiedere se la persona media che scrive e pone le sue domande sappia chi è il suo interlocutore.
Comunque siamo in un momento i messaggi che vengono forniti all'utenza vengono percepiti in maniera diversa da come sono stati formulati e in cui risposte che tempo fa forse venivano fornite (o si era tentati di fornire) ora non andrebbero più bene: “Leggi l'aFfascinante Documentazione” o “Se non ti piace la minestra che passa il convento, va' pure al ristorante o salta giù dalla finestra senza dar ulteriore fastidio!”
La mia è una iperbole che trasmette degli errori comunicativi per come potrebbero essere stati percepiti (al di là delle intenzioni di chi di volta in volta scriveva).
Il problema non è dato da chi ha un problema (di cui potrebbe essere corresponsabile oppure no, questo è un dettaglio secondario), non riesce a formulare la domanda in maniera intelligente e funzionale e si pone in maniera presuntuosa e passa alla concorrenza.
Il problema è dato da chi è in buona fede un “girino” e ha delle serie difficoltà con gli strumenti e con il cambio della piattaforma su cui porre delle domande oltre alle difficoltà nel porre le domande (come chiedo se non conosco il programma su cui devo fare delle domande o se sono dislessico o disgrafico o ...? Ogni difficoltà dell'utenza merita rispetto, a maggior ragione se l'utente cerca di essere educato e di porre domande corrette). Il problema è quando c'è gente che conosce gli strumenti informatici e riesce a porre le domande, ma queste non trovano risposta o trovano una risposta “di fatto scarsamente strategica e disfunzionale”...
Il problema è dato da chi non è più soddisfatto dall'utilizzo di un prodotto e non pone delle domande su come risolvere il problema, ma va alla concorrenza senza passare dal via e senza fornire dei riscontri.