«PC Professionale» ogni tanto si salva in calcio d'angolo e riesce a schivare i colpi delle critiche, il fatto di essere potenzialmente una presunta rivista opinionata e volta a un pubblico particolare.
Sicuramente se nessuno compera prodotti editoriali di qualità o i loro abbonamenti ai siti Internet, c'è il serio rischio che anche loro appendano la penna e il pennino per tablet al chiodo e abbassino definitivamente la claire, o serranda che a dir si voglia.
L'editoria e le pubblicazioni di qualità servono sempre, e anche in questo caso si potrebbero far scorrere fiumi di inchiostro sulla pubblicità e sulle pratiche editoriali scorrette (Pubblicità mirata, profilazione e click-bait), ma è sempre più difficile dedicare ad esse il tempo e le risorse che meriterebbero...
L'edicola è «“"un luogo sacro, un rifugio sicuro come le chiese, ndr"”»?!? I tempi cambiano e le esigenze della clientela e la natura dei prodotti con esse... ma anche le riviste di informatica e i prodotti editoriali a esse correlati hanno bisogno di clienti paganti e di entrate pubblicitarie e di “"contributi all'editoria"”, e sottolineo l'utilizzo delle virgolette...
A fine '800 e forse ancora agli inizi del '900 potevamo trovare in giro per le grandi città italiane come Milano gli addetti all'accensione delle lampade a olio sui lampioni, o alla verifica del corretto funzionamento (o all'aggiunta di altro olio), ma ora come ora quel mestiere è decisamente estinto e rimane nelle foto storiche, nei documentari, nei film d'epoca, e forse in alcune opere teatrali come rappresentazione di un ricordo, di una memoria storica...