Cinque anni dopo, rispolvero questo topic con un articolo cartaceo di una rivista per consumatori che effettua un confronto tra i browser.
Quante cose sono cambiate... eppure, a ben vedere, forse è cambiato ben poco.
La prima cosa ad essere cambiata è la rivista: "Inchieste" gennaio 2019 - N° 332.
Infatti, prima si chiamava Altroconsumo.
E la rivista Altroconsumo cinque anni fa non liquidava certo un articolo importante in sole tre pagine, dopo averlo intitolato "E TU DI CHE BROWSER SEI? Sono lo strumento che ci consente di navigare online. Anche se si somigliano molto, non sono tutti uguali".
Vengono presentati i soliti browser, Chrome (67,7% diffusione), Firefox (11% diffusione), Internet Explorer (7% diffusione), Safari (5,1% diffusione), Edge (4,2% diffusione), con una striminzita quanto banale tabellina di pro e contro.
Firefox, ad esempio, "PRO Ottimo nella stampa di alcune pagine e soprattutto nell'offrire un'ampia selezione di funzioni supplementari (plug-in) che ne migliorano le prestazioni. CONTRO Rispetto agli altri, è quello con la maggior occupazione di risorse del PC".
Tutto qui, assolutamente nulla sul fatto che sia open source, sul rispetto della privacy, sulla sicurezza, sul motore di rendering, sulle piattaforme in cui si può installare, sulla possibilità di crearsi più profili di navigazione e su mille altre piccole e grandi cose.
La sua descrizione viene liquidata con un banale "Nato dalle ceneri di Netscape, Firefox è stato per molti anni il concorrente più serio di Explorer. È un prodotto solido, flessibile
ed espandibile tramite plug-in, cosa che lo rende molto attraente per gli utenti più
esigenti. Si tratta di un prodotto ancora molto popolare, anche se meno diffuso di
quanto fosse solo pochi anni fa." Tutto qua.
Su una colonna della terza pagina, poi, ecco le alternative ai soliti browser. "PICCOLI, MA... Oltre ai giganti che tutti conoscono almeno di nome, il mercato dei browser offre anche alternative meno diffuse."
C'è forse SeaMonkey? No. Pale Moon? Nemmeno. Chromium? Nisba. Brave? Boh. In compenso ci sono Torch e UCBrowser, da me personalmente mai sentiti.
Cinque anni fa, Altroconsumo spiegava e poi consentiva delle VERE alternative, adesso è solo una accozzaglia di ovvietà senza alcuna utilità visto che non mi par imparziale.
Prendiamo Chrome.
"Il browser di Google è oggi il padrone del mercato: merito dell'interfaccia, forse, che
risulta essenziale ed elegante."
Se quella schifosa interfaccia grigio topo è un merito, sappia che ce l'ha pure Firefox, quindi magari il motivo è forse che determinati servizi di Google funzionano meglio (o esclusivamente) su Chrome e poi Chrome è stato proposto in tutte le salse durante l'installazione di altri programmi!
"O forse merito dell'eccellente integrazione con i servizi cloud di Google, come mail o
photo, oltre che ovviamente di quella con il motore di ricerca, integrato nella barra degli
indirizzi." Ecco sì, se provavano una motocicletta avrebbero scritto che i freni frenano, le luci luccicano e gli ammortizzatori ammortizzano...
"CONTRO Non offre sempre risultati all'altezza delle altre prestazioni per quello che riguarda la stampa di pagine web." Eh sì, infatti uno sceglie il browser proprio per stampare fedelmente le pagine web, ma guarda te che piccolissimo difetto diffondono questi...
Sono passati cinque anni, il mondo è cambiato tanto ma se c'è crisi della carta stampata le ragioni sono quelle da sempre evidenziate da Paolo Attivissimo. A 'sto punto, per queste banalità non occorre neppure comprare una rivista per abbonamento associativo ma collegarsi al più scarso sito di informatica italiano esistente sul Web, no?