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Autore Topic: Google AMP  (Letto 2378 volte)

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Offline Winfox

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Offline miki64

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Re: Google AMP
« Risposta #1 il: 20 Febbraio 2018 22:25:25 »
Caro Winfox,
io metterei una faccina dubbiosa, sai?

Quando leggo di un colosso-che-fa-profitti che mette mano a qualcosa di comune e importante, istantaneamente mi allarmo, pensando sempre che i secondi fini di questa discesa in campo sono deleteri per noi utenti.

Che però sia ben chiara la mia posizione nei riguardi di Google, anche se la avevo scritta lustri fa e i fatti mi hanno dato parzialmente ragione.

Non detesto Google, ma non lo amo neppure e comunque mi fido molto poco di Google.

Mi piace perché i suoi servizi funzionano bene (confrontare la posta o i calendari di Google con quelli di Yahoo per rendersene conto), sono semplici da utilizzare, sono versatili, sono gratis.
Mi piace perché ha finanziato un progetto open source come il Firefox di Mozilla.
Mi piace perché ci ha allentati dal nodo scorsoio di Microsoft  che avevamo attorno al collo.
Mi piace per i suoi contest lungimiranti.

Tuttavia non sopporto l'eccessiva presenza di questo colosso in ogni minimo risvolto del mondo informatico: DNS, sistemi operativi, motore di ricerca, cloud, elaborazione foto, social network, browser, suite d'ufficio, mappe, traduttore, posta elettronica, archivio video, messaggistica istantanea, contatti, annotazioni, Adwords e pubblicità varia, fitness, webp e tutto il resto.
Un ecosistema praticamente peggiore del monopolio di Microsoft e Apple messi insieme!

Mi chiedo che cosa succederà quando alcune funzioni di YouTube o quando la traduzione o le  pagine storiche di un sito si potranno utilizzare SOLO con Chrome.
O quando determinate funzioni del futuro saranno possibili solo ha chi ha Chromecast o Android.

Quando Google ha creduto alla posta elettronica in una maniera diversa dalla storica Hotmail ero lì a gongolare per i servizi semplici e lo spazio abbondante.
Quando però ha cominciato a sfornare le sue novità che non rispettavano gli standard (etichette al posto delle cartelle, per esempio) ho gongolato meno.
Poi, man mano che leggevo le considerazioni di klades su tante funzioni di Gmail non standard e man mano che scoprivo che Gmail  esibiva un'accozzaglia di funzioni a pagamento (vedi la ricevuta di ritorno, tallone d'Achille del servizio free di Mountain View) o di funzioni "ostruzionistiche" (sabotaggio di AdBlock su tutte) ecco che mi sono mantenuto alla larga per quanto più possibile dai servizi non indispensabili del colosso statunitense.

Non capisco questo AMP che cosa faccia, ma se un'azienda egemone si permette di classificare il prodotto di un'altra azienda come "non sicuro" in base a propri imperscrutabili parametri non costruttivi, che cosa devo pensare di questa sua ennesima novità? Che forse ha trovato un altro metodo per spiare gli utenti di nascosto grazie al fumo negli occhi? Chi si ricorda delle mie considerazioni relativi ai miscugli dei cookie per le varie identità o dello sniffing (di dice così?) delle password delle reti wi-fi effettuate con le Google Cars?

Diffido dei Google Glass quanto di Whatsapp e di Facebook messi assieme, diffido di AMP perché nulla apporta di più pratico nella inestricabile giungla dei parametri POP/SMTP/IMAP. Quando si cresce così tanto è bene che ci si prenda delle responsabilità per cambiare un sistema che è ormai sì obsoleto ma comunque molto pratico (mi riferisco proprio alla posta elettronica). Cambiarlo per migliorare, migliorare per stare bene tutti un po' di più. Questo è il Google che piace a me.
Non quello che decide al posto mio che cosa devo vedere su Internet e che cosa no.
O che cosa devo utilizzare per consultare i miei messaggi di posta elettronica.

Sotto questo aspetto, la mia ammirazione per la "piccola" Mozilla rimane immutato, visto che dopo tanti (ma davvero tanti, eh? Se volete ve li elenco) svarioni ultimamente si è messa a difendere davvero i diritti di privacy o di informazione degli utenti del Web. E scrivere che ammiro Mozilla in questo periodo mi costa fatica, lo ammetto, dopo che mi ha "costretto" a cambiare il mio decennale browser e dopo che ha lasciato al suo destino alcuni suoi ottimi (uno eccellente, per me) prodotti.

Novità di Google per la posta elettronica? Mah, sono più preoccupato che entusiasta...

Sono troppo abituato a certi trucchetti dei monopolisti tipo Microsoft (vedere quello che accade ai vecchi sistemi operativi quando ne viene presentato uno nuovo... sembra quasi lo stesso discorso delle batterie voraci dei vecchi iPhone di Apple!) per apprezzare gli sforzi di mera facciata che potrebbe apportare Google al (vecchissimo) universo della posta elettronica.




Offline deckard

  • Post: 3746
Re: Google AMP
« Risposta #2 il: 20 Febbraio 2018 23:50:42 »
Sicuramente la posta elettronica non è morta.
Altrettanto sicuramente Google è una azienda che persegue finalità commerciali.
Quasi quasi dovremmo scrivere emulando Bart Simpson che “Google è una azienda che persegue finalità commerciali!”
E già nel momento in cui ci iscriviamo a Gmail o adoperiamo il motore di ricerca di Google o i suoi servizi gratuiti noi diventiamo una risorsa per codesta azienda.
Nell'estate del 2008, il periodico, The Atlantic ha pubblicato l'articolo di Nicholas Carr denominato “Is Google Making Us Stupid?”
http://www.theatlantic.com/doc/200807/google
La tesi principale di Carr è che Internet potrebbe avere effetti negativi sulle abilità intellettuali, diminuendo la capacità di concentrazione e di contemplazione dell'individuo.
Nel 2010 Nicholas Carr pubblica il libro “The Shallows: What the Internet Is Doing to Our Brains”, pubblicato nel Regno Unito con il titolo “The Shallows: How the Internet Is Changing the Way We Think, Read and Remember”, libro in cui lo scrittore finalista al premio Pulitzer 2011 (grazie a questa opera) esplora gli effetti di Internet sul cervello umano.

Comunque sia non è esattamente vero che AMP è inutile poiché nulla apporta di più pratico nella inestricabile giungla dei parametri POP/SMTP/IMAP...
I vantaggi e gli svantaggi della situazione risiedono nel fatto che AMP è pensato per migliorare l'esperienza da dispositivo mobile e su browser al fine di adoperare più agevolmente vari servizi sulla base delle comunicazioni ricevute tramite email.
Ovviamente Google in tutto questo ha un ritorno sull'investimento, ma la cosa non dovrebbe stupire, data la natura aziendale finalizzata al “business” dell'azienda...

E Google non classifica il prodotto di un'altra azienda come "non sicuro" in base a propri imperscrutabili parametri non costruttivi, ma il discorso ha una ratio ben precisa, per quanto l'implementazione possa essere migliorabile.
In ogni caso solo il 10% dell'utenza di Google ha attivato la sicurezza in due passaggi.
90% of Gmail users could improve their security easily, but don’t
19 Gennaio 2018 Naked Security by Sophos
Ognuno è artefice del proprio destino e il caso non esiste, ma vi sono soltanto la preparazione e l'impreparazione oltre all'imponderabile.
Siate pronti o potreste dover accettare (e magari neanche di buon grado) di essere vittime della causalità (rapporto causa effetto)...

Concludendo soggiungo per certe cose tendo a fidarmi maggiormente di Microsoft rispetto a Google.

Offline miki64

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  • Post: 35861
Re: Google AMP
« Risposta #3 il: 21 Febbraio 2018 10:59:25 »
Comunque sia non è esattamente vero che AMP è inutile poiché nulla apporta di più pratico nella inestricabile giungla dei parametri POP/SMTP/IMAP...
Intendevo dire questo.
Mi risulta che non esista un database centrale al quale collegarsi (in automatico durante l'immissione dei parametri o in manuale per variarli in seguito) per inserire i corretti parametri POP3, SMTP o IMAP4.
Bisogna sbattersi e andarseli a trovare nei reconditi meandri del proprio fornitore del servizio di posta elettronica.
Google avrebbe le risorse per crearlo e manutenerlo, questo database, nonché la forza per imporlo nelle procedure di registrazione degli stessi.
Tutti avrebbero la vita facilitata: gli utenti che usano un client email, i vari servizi di assistenza, i vari ISP, eccetera.
Ognuno metterebbe online i propri parametri in quel database centrale, condiviso trai vari operatori.
E' un'idea, open source, e sicuramente si potrebbe fare meglio di come la propongo io.

Un'altra implementazione per facilitare la vita agli utenti è proprio quella di prevedere semplicemente il login tramite username e password. Sappiamo che il sistema di Thunderbird è perfezionabile; non sarebbe male che chi ha grandi responsabilità nel Web si faccia carico di quelle operazioni che facilitano la vita di tutti gli utenti... le webmail lasciano il tempo che trovano, personalmente non mi ci trovo  a gestire la posta seriamente con una webmail, neppure con quella di Google.
Inoltre Filtri e Rubrica di Thunderbird battono per praticità e intuito quelli di Google per 100 a 0!
Per chi vuole, ci sono dei miei screenshot comparativi che lo dimostrano, su questo Forum.


I vantaggi e gli svantaggi della situazione risiedono nel fatto che AMP è pensato per migliorare l'esperienza da dispositivo mobile e su browser al fine di adoperare più agevolmente vari servizi sulla base delle comunicazioni ricevute tramite email.
Boh, può darsi che questa sia una cosa positiva per TUTTI gli utenti, personalmente non la vedo così ma posso benissimo sbagliarmi.

Ovviamente Google in tutto questo ha un ritorno sull'investimento, ma la cosa non dovrebbe stupire, data la natura aziendale finalizzata al “business” dell'azienda...
Nulla da dire su questo.

E Google non classifica il prodotto di un'altra azienda come "non sicuro" in base a propri imperscrutabili parametri non costruttivi, ma il discorso ha una ratio ben precisa, per quanto l'implementazione possa essere migliorabile.
Cerco di spiegarmi.
Se le alte sfere si riuniscono in un antro oscuro e decidono che i client email sono "app non sicure" posso accettarlo solo se:
- gli utenti di tali app sono un numero trascurabile. Pazienza per loro, devono cambiare sistema;
- propongono un'alternativa migliore del male. Non so quanto sia corretto bloccare il tutto a prescindere. Non sarebbe stata sufficiente una mail di avviso per ciascun utente esistente sulla faccia del pianeta Terra?
- le alte sfere propongono una soluzione per migliorare le app non sicure, assieme ai loro produttori, senza escludere grandi e piccoli.
Yahoo, Google, Facebook non hanno tra i loro prodotti un client email, Microsoft sì. E quindi io vedo un qualcosa di oscuro tra questi accordi. Che ci sia il problema della sicurezza oggi è verissimo, che gli utenti non siano educati alla sicurezza è altrettanto vero, che le soluzioni siano peggiori del male spesso è lo stesso vero.

Un esempio: teoricamente una password alfanumerica - iperconsigliata dagli esperti - è più sicura. Io, modesto incapace, affermo sicuro che invece lo è di meno. Se volete ve lo spiego in maniera semplice il motivo.

Altro esempio: teoricamente costringere nei propri login un utente ad utilizzare una password alfanumerica e magari con caratteri speciali e magari senza due lettere consecutive e magari con parole non contenute nell'username e magari senza porzioni di parole consecutive - metodologie iperconsigliate dagli esperti - è una imposizione sicura. Io, modesto incapace, affermo sicuro che invece lo è di meno. Se volete ve lo spiego in maniera semplice il motivo.

In poche parole, caro Deckard, bisogna essere propositivi: è facile dire "i client email fanno schifo tutti". Ma poi che cosa viene proposto di pratico per migliorarli?

 
In ogni caso solo il 10% dell'utenza di Google ha attivato la sicurezza in due passaggi.
90% of Gmail users could improve their security easily, but don’t
19 Gennaio 2018 Naked Security by Sophos
Ognuno è artefice del proprio destino e il caso non esiste, ma vi sono soltanto la preparazione e l'impreparazione oltre all'imponderabile.
Per me, niente verifiche in due passaggi o altre cose del genere. Con questo eccesso di paranoia rischio di dipendere troppo da questi servizi e non so quanto potrò rimanere padrone delle "mie cose".
E' come affidare il proprio danaro a una banca online che però mi fornisce essa stessa username e password per accedere ai propri servizi, per sicurezza... per me non esiste proprio una cosa del genere!!!!

A parte il fatto, poi, che tanta paranoia  o eccesso di sicurezza si paga, non so se ricordi l'articolo de IlSoftware.it per i terminali non riconosciuti da Android...  :mrgreen:


Concludendo soggiungo per certe cose tendo a fidarmi maggiormente di Microsoft rispetto a Google.
Sì, non è sbagliato questo ma io personalmente non credo di utilizzare alcun servizio Microsoft che mi è utile, allo stato attuale. I miei vari OneDrive sonnecchiano sul Web, Office lo uso molto poco, Windows 10 l'ho imbrigliato per non diffondere nulla su di me, le loro mappe non le utilizzo, il loro motore di ricerca neppure, del loro browser non me ne parlare, del loro client email non mi interessa nulla.

Bella discussione, comunque.  :)

Offline deckard

  • Post: 3746
Re: Google AMP
« Risposta #4 il: 21 Febbraio 2018 20:04:48 »
Caro Miki64
Mi risulta che non esista un database centrale al quale collegarsi (in automatico durante l'immissione dei parametri o in manuale per variarli in seguito) per inserire i corretti parametri POP3, SMTP o IMAP4.

Google non ha interesse che ci sia un database centrale.
Se si adopera Gmail non serve avere i parametri degli altri account per entrare nella casella di Google e a Google interessa che si possa entrare nella propria casella di posta elettronica.
E in ogni caso a Google interessa che lo si faccia da browser, meglio se codesto browser è Chrome, al fine di poter proporre il proprio circuito pubblicitario, adwords e adsense... con tanto di ritorno economico...
E ritorniamo al fatto che AMP è sfruttabile al meglio se si accede alla casella da interfaccia WEB.
non sarebbe male che chi ha grandi responsabilità nel Web si faccia carico di quelle operazioni che facilitano la vita di tutti gli utenti... le webmail lasciano il tempo che trovano, personalmente non mi ci trovo  a gestire la posta seriamente con una webmail, neppure con quella di Google.
Inoltre Filtri e Rubrica di Thunderbird battono per praticità e intuito quelli di Google per 100 a 0!
Le webmail non sono nate per una gestione seria della posta elettronica, almeno non come la intendiamo noi due. Per il resto si tratta di apprendere come sfruttare al meglio uno strumento che è nato con finalità diverse rispetto al client di posta elettronica.
Anche se il fatto che si abbia a che fare con una interfaccia web non esclude a priori un utilizzo professionale, utilizzo che però non è immediato e potrebbe avere una curva di apprendimento poco agevole.
Non a caso Google ha creato G Suite (precedentemente Google Apps for Work e Google Apps for Business) e una azienda ha creato per Firefox il componente aggiuntivo Integrated Inbox for Gmail and Google Apps, componente aggiuntivo che verrà reso compatibile con Quantum, non appena possibile.
Boh, può darsi che questa (il fatto che AMP è pensato per migliorare l'esperienza da dispositivo mobile e su browser al fine di adoperare più agevolmente vari servizi sulla base delle comunicazioni ricevute tramite email) sia una cosa positiva per TUTTI gli utenti, personalmente non la vedo così ma posso benissimo sbagliarmi.

Dipende da che comunicazioni si ricevono, ma nelle intenzioni la cosa è positiva e vedo vari potenziali utilizzi che sono utili se implementati correttamente.
Se le alte sfere si riuniscono in un antro oscuro e decidono che i client email sono "app non sicure" posso accettarlo solo se:
- gli utenti di tali app sono un numero trascurabile. Pazienza per loro, devono cambiare sistema;
- propongono un'alternativa migliore del male. Non so quanto sia corretto bloccare il tutto a prescindere. Non sarebbe stata sufficiente una mail di avviso per ciascun utente esistente sulla faccia del pianeta Terra?
- le alte sfere propongono una soluzione per migliorare le app non sicure, assieme ai loro produttori, senza escludere grandi e piccoli.
Non è vero che i client email sono "app non sicure" perché i client email fanno schifo, ma perché memorizzare la password in un computer all'interno di un programma di posta elettronica è vulnerabile anche se è memorizzata in maniera cifrata e c'è la password principale. Di questo sono abbastanza ragionevolmente sicuro al 101%. Per questo sono nati Oauth e Oauth2. Per questo è nato il sistema di autenticazione in due fattori.
E no, non sarebbe stata sufficiente una mail di avviso per ciascun utente esistente sulla faccia del pianeta Terra. 
Certe comunicazioni non sono a prova di tonto, tonto che spesso non le legge e non agisce di conseguenza e non riesce a prendere decisioni funzionali alle sue esigenze di sicurezza informatica, sicurezza da cui poi dipendono tante altre cose. Chi si prende la briga di leggere le comunicazioni del fornitore di servizi di posta elettronica? Chi riesce poi a capire il significato e le implicazioni ? (No, non sto parlando di noi due e neanche di vari utenti del forum).
Yahoo e Google hanno le app per dispositivi mobili e Google ha Chrome. Poi ci sarebbe da dire che Yahoo ha sofferto di tutta una serie di problematiche e ha subito vari attacchi informatici.

Una password alfanumerica è più sicura di una password creata male con parole da dizionario o con scelte facilmente scovabili... poi le eccezioni ci sono sempre e il senso di falsa sicurezza dettato da determinati accorgimenti è abbastanza pericoloso.
In poche parole, caro Deckard, bisogna essere propositivi: è facile dire "i client email fanno schifo tutti". Ma poi che cosa viene proposto di pratico per migliorarli?

Non è vero che “i client email fanno schifo tutti” e ne sono ASSOLUTAMENTE certo e come sono SICURISSIMO che neanche Google lo sostiene.
Le motivazioni di tutto ciò sono altre e semmai si tratta di un ragionamento fatto in termini di strategie e di scelte funzionali.
Io sono e sono stato più volte propositivo, ma non è compito mio esserlo.

Per me, niente verifiche in due passaggi o altre cose del genere. Con questo eccesso di paranoia rischio di dipendere troppo da questi servizi e non so quanto potrò rimanere padrone delle "mie cose".
E' come affidare il proprio danaro a una banca online che però mi fornisce essa stessa username e password per accedere ai propri servizi, per sicurezza... per me non esiste proprio una cosa del genere!!!!

ERRORE, quasi ERRORISSIMO... da MATITA ROSSA...
La paranoia in campo informatico è una virtù, non mi stancherò mai di dirlo e il problema non è se si è troppo paranoici, ma è capire se lo si è a sufficienza.
E l'autenticazione a due fattori (o autenticazione a più fattori o strong authentication) non consiste esattamente nel farsi fornire username e password per accedere ai propri servizi dal fornitore dei servizi, o perlomeno si tratta di un qualcosa di ben più complicato. Complicato per funzionalità e come architettura del funzionamento. Potrei convenire con te sul fatto che l'SMS è poco sicuro, ma per motivazioni diverse rispetto a quelle che si immaginerebbe solitamente.
NO, non mi sono rincitrullito.
SÌ, so quello che sto dicendo.
SÌ, tutte le mie affermazioni sono motivate e finalizzate a qualcosa.
Motivo per cui la sicurezza in due passaggi è estremamente importante assieme a un comportamento consapevole e prudente e paranoico, comportamento che deve sempre esserci e che in realtà metti in pratica anche tu nel momento in cui affronti con scetticismo e con prudenza la vita informatica.
Facciamo attenzione però alla filter bubble e ai bias cognitivi, tra i quali quello di conferma... (adopero la prima persona plurale in quanto includo anche me in questo moto / motto prudenziale...)

Offline Winfox

  • Post: 4535
Re: Google AMP
« Risposta #5 il: 01 Marzo 2018 19:30:53 »
Ok Miki.
Anche se il tuo sfogo è comprensibilissimo, speravo semplicemente che ci si soffermasse sull'ultima frase che ho scritto.

Con quel "la posta non è morta" intendevo dire proprio che ci siano dei margini di sviluppo e se ci ha messo gli occhi Google vuol dire che ci sono sicuramente.
Poi per carità, sicuramente sarebbero preferibili i miglioramenti elencati da te, ma spero che la loro iniziativa serva a provare a smuovere le acque.

Ma può essere anche che non ne esca nulla e la posta elettronica resti quel servizio, totalmente insicuro e nemmeno tanto semplice da configurare, che è sempre stato.

Offline deckard

  • Post: 3746
Re: Google AMP
« Risposta #6 il: 02 Marzo 2018 00:27:49 »
Sicuramente “la posta non è morta” e ci sono dei margini di sviluppo.
Il progetto AMP, cioè Accelerated Mobile Pages, è realizzato in collaborazione con gli editori con lo scopo di velocizzare il caricamento dei contenuti.
La cosa si nota a partire dall'articolo citato da Winfox.
Google porta AMP anche nelle email che diventano più rapide a caricarsi e soprattutto interattive
mercoledì 14 febbraio 2018 - (Articolo) di Michele Nasi
Citazione
AMP for Email è la piattaforma aperta appena presentata da Google che consentirà ai fornitori di servizi e ai produttori di contenuti di coinvolgere l'utente direttamente dal client di posta. Si comincia da Gmail.
[...]anche Gmail utilizzerà AMP (Accelerated Mobile Pages): l'idea è quella di velocizzare drasticamente il caricamento delle email sui dispositivi mobili e offrire agli utenti la possibilità di interagire con i link presenti nei messaggi senza abbandonare il client di posta.

Non è un caso che abbiano parlato dell'introduzione di un client email in Vivaldi, introduzione prevista con il rilascio della versione 2.0 e neanche che in Otter Browser vi sarà l'aggiunta di un modulo pensato per la posta elettronica.
Ignoro se abbiano intenzione di fare altrettanto con Opera Browser.

A completamento ci sono altri articoli e si capisce che molte cose sono strettamente correlate.
Google ha tutto l'interesse nel trarre beneficio da AMP su dispositivi mobili dotati di Android e di Google Chrome.
Sui computer si può agevolmente accedere a Gmail da interfaccia web con Chrome (e con altri browser ovviamente).
Io sono poi disposto a convenire sul fatto che una webmail non offra la stessa esperienza utente di un client di posta elettronica ben configurato.
Ma il problema non è capire se si può replicare all'interno di un browser il livello di personalizzazione e di funzionalità di un client di Posta elettronica come Thunderbird o Seamonkey Mail. I programmi nascono con scopi diversi.
Il problema, se problema è, consiste nel capire quale soluzione possa rivelarsi maggiormente funzionale alle proprie esigenze partendo da ciò che si ha e si utilizza su base quotidiana.
Tu Miki affermavi di non capire cosa fosse AMP e cosa permettesse di fare e lo accostavi alla politica di Google sulle APP e sulla loro sicurezza.
Io sto iniziando a capire parte delle potenzialità di AMP e ti garantisco che i due argomenti non sono strettamente correlati. Mettere assieme le cose rischia di essere inutile per quanto in due argomenti presi singolarmente possano avere una certa rilevanza.

Cos'è Google AMP e come velocizza le pagine su mobile
giovedì 25 febbraio 2016 - (Articolo) di Michele Nasi
AMP, pagine web veloci sui dispositivi mobili
mercoledì 25 novembre 2015 - (Articolo) di Michele Nasi
Velocizzare le pagine web su mobile con AMP HTML
giovedì 8 ottobre 2015 - (Articolo) di Michele Nasi


Offline deckard

  • Post: 3746
Re: Google AMP
« Risposta #7 il: 09 Marzo 2018 23:18:18 »
Google guarda a uno standard per il caricamento istantaneo dei contenuti non-AMP
venerdì 9 marzo 2018 Articolo di Michele Nasi - ilSoftware.it
Citazione
L'idea alla base di AMP potrebbe essere presto estesa alle pagine web tradizionali: i tecnici di Google al lavoro per proporre un nuovo standard per il web.

Miki anche io comprendo il tuo sfogo e condivido alcune delle tue perplessità.
Più che altro credo che sia però necessario smettere di pensare a Google come a un servizio pubblico benigno e benevolo...
Google è una azienda e pertanto ha degli interessi commerciali oltre al voler offrire all'utenza una gradevole esperienza sul Web e con i dispositivi mobili.
Google ha le sue priorità e le sue necessità, poi si può discutere sul valore delle cose non nate "dalla bontà/onestà del cuore", ma dal profitto e dal marketing, sia per quanto riguarda il Web che lo sviluppo dei piattaforme e-mail.

Il fatto che per Google e per altre aziende ci possa essere un ritorno sugli investimenti fatti non significa che il risultato non possa essere funzionale alle esigenze dell'utenza.
Significa che a volte non basta sapere perché le cose dovrebbero funzionare e come dovrebbero funzionare affinché essi siano funzionali a noi utenti e non soltanto alle aziende che vi hanno fatto degli investimenti, investimenti che, in questo caso, non sono degli impegni pubblici benigni, non soltanto, per lo meno ...
Come ho sempre detto, bisogna fare un uso consapevole degli strumenti che si hanno a disposizione, anche quelli su Internet (percezione del baratro o dell'abisso...).

Offline miki64

  • Moderatore
  • Post: 35861
Re: Google AMP
« Risposta #8 il: 10 Marzo 2018 11:51:46 »
Citazione
Il fatto che per Google e per altre aziende ci possa essere un ritorno sugli investimenti fatti non significa che il risultato non possa essere funzionale alle esigenze dell'utenza.
Speriamo bene, non so che cos'altro dirti...  :?

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