Tempo fa ho scritto all' "Autorità Garante della Concorrenze e del Mercato" per segnalare il fatto che le limitazioni che tutti i provider italiani mettono in atto nell'accesso al POP3 per scaricare la posta limitano di fatto la possibilità di cambiare gestore per quanto riguarda la connessione a Internet.
Nello scorso mese di settembre l'Autorità mi ha risposto, dicendo che dopo aver esaminato la questione, non sussistono violazioni relativa alla libertà di concorrenza per i seguenti motivi:
1) "la limitazione imposta da alcuni Internet Service Provider che obbliga l'utente a servirsi della webmail [...] appare riconducibile a strategie commerciali dei singoli operatori che [...] offrono un servizio gratuito remunerato dalla pubblicità"
(cosa c'entri questo con la questione sollevata non lo capisco, visto che il fatto che ci guadagnino con la pubblicità nella webmail non esclude di certo che il sistema crei un limite alla concorrenza).
2)"ciascun cliente potrà sempre avvalersi della webmail o - di fronte alla impossibilità di controllare la posta nei modi consueti - creare un nuovo indirizzo e-mail, cui eventualmente reindirizzare la posta che continua ad essere ricevuta al vecchio indirizzo, piuttosto che cambiare operatore di accesso ad Internet."
(ho riportato tutta la frase perché magari qualcuno ne capirà meglio il senso!!!)
3) "la modalità di utilizzo della posta elettronica appare solo uno dei parametri presi in considerazione da un cliente nel processo di scelta del proprio operatore, processo che chiama in causa numerose altre variabili, prima fra tutte la convenienza delle tariffe"
(questa è la migliore di tutte: il Garante nella sua onniscenza sa i motivi per cui uno sceglie un operatore piuttosto che l'altro. Non solo: ammette che quello è uno dei parametri di scelta - e che quindi influisce sulla concorrenza - ma poi non si sa bene perché dice che non conta...).
Da notare che nella mia lettera avevo tra l'altro specificato che gli utenti sono al 95% non a conoscenza di questo problema e che i provider si guardano bene dal dare una corretta informazione su questo punto, vuoi per ignoranza, vuoi per malafede. Su questo il Garante, "salomonicamente" tace.