Vale la pena rendere pubblica l'email ricevuta oggi in risposta al messaggio di protesta inviato.
Prendendo spunto dalle segnalazioni e proteste di tutti voi utenti Internet relativamente alla accessibilità dei contenuti audio/video sul portale Rai.Tv , comunichiamo che l'ultima versione di prodotto già disponibile on line all'indirizzo www.rai.tv , ha introdotto alcune variazioni tecniche:
1. L'uso di ActiveX viene limitato (tramite riconoscimento di userAgent) alle pagine web presentate agli utenti su piattaforma Windows/Explorer (per i quali non ci risultano problematiche relative alla fruizione)
In tutti gli altri casi la gestione tramite ActiveX è stata eliminata, consentendo la fruizione dei video attraverso i player WindowsMedia, RealOne e FlashVideo.
E' opportuno segnalare che questa gestione comporterà alcune modeste limitazioni, e cioè:
- le pagine di fruizione dei video utilizzeranno una barra dei comandi non omogenea rispetto ai differenti player
- nelle pagine di fruizione relative ai canali definiti come "WebTv" (Tric&Trac, Zoom, Stracult, ecc.), non viene gestita la riproduzione in sequenza automatica della playlist proposta. Quindi al termine della esecuzione di ogni video, si dovrà selezionare la prossima 'traccia' e richiederne il play.
2. Per ridurre la necessità di upgrade del Flash Player, sono stati modificati alcuni programmi ActionScript (flash) in modo da avere una compatibilità del codice con versioni di Flash Player a partire dalla 9.0.28 (precedentemente il sistema richiedeva la 9.0.45) .
3. Rispetto alla disponibilità di contenuti video nei vari formati di codifica, su Rai.Tv sono attualmente pubblicati contenuti digitalizzati in WindowsMedia o RealOne o FlashVideo. Si stanno al momento valutando tutte le opzioni tecnologiche per estendere il numero di possibili fruitori.
Concludiamo dicendo che siamo attentissimi alle segnalazioni di tutti gli utenti web, e che gli interventi descritti rappresentano solo il primo passo di un percorso che vorremmo sempre più condiviso con voi utenti stessi
Cordiali saluti
Riporto infine testualmente quanto avevo scritto in un mio post precedente:
"Per la prima volta ho letto
questa discussione, per curiosità, visto che la si citava in continuazione.
E' interessante notare come alla fine le cose stiano andando proprio in maniera opposta da quanto previsto dall'utente
Dust:
1. IE è estremamente diffuso e gli utenti medi (il 99%) ne fanno il loro strumento di default;
2. Firefox è molto migliore di IE, ma visualizza un numero minore di siti (scriviamo anche che molto spesso la colpa è di chi i siti li realizza).
3. Gli utenti medi vogliono vedere tutti i siti che interessano loro.
Conseguenza: Il 99% degli utenti si terrà IE e non passerà a Firefox.
Soluzione: Adeguarsi alle necessità dell'utenza, almeno finché non si avrà raggiunto la maggior parte degli utenti medi, quindi cercare di imporre un uso pultio del codice in Internet, grazie alla forza dei numeri (che adesso è tutta dalla parte di Mr Gates).
Andare avanti per princìpi di giustizia, quando uno "standard de facto" sporco ma immensamente potente e radicato (IE è parte integrante di Windows!) la fa da padrone senza sforzo, secondo me porta alla rovina. Basta guardare Netscape, non si è mai affermato del tutto.
Sta succedendo che:
1. IE è estremamente diffuso e gli utenti medi (adesso il 75%
) ne fanno il loro strumento di default;
2. Firefox è molto migliore di IE, ma visualizza un numero minore di siti (di chi sia la colpa qui è irrilevante);
3. Gli utenti medi vogliono anche poter scegliere, e moltissimi, una volta abbandonato IE per Firefox, dal momento che è uno strumento migliore, non tornano indietro nemmeno se li paghi.
Conseguenza: il 99% dei webmaster,
almeno ora si pone il problema che possa esistere 1 utente su 4 (
attenzione: 1 su 4 non uno su 40) che utilizza Firefox. Magari non tutti i webmaster conoscono gli standard W3C, ma mentre realizzano un sito lo provano con IE, con Firefox e con Opera.
D'altra parte, fare opera di sensibilizzazione non è una battaglia persa a priori.
Proprio recentemente, la RAI aveva messo in produzione il nuovo portale che si basava su ActiveX e quindi su Windows e Internet Explorer. La valanga di email che è giunta alla casella postale del webmaster e le varie campagne promosse dai blogger ha fatto prendere coscienza agli amministratori che quel sito era fuori standard e avrebbe tagliato fuori l'utenza
tutta Linux e Mac e in generale tutti coloro che non vogliono utilizzare IE.
Morale della storia: non so quanti avrebbero scommesso su Firefox, sulla sua capacità di penetrazione e di diffusione. Credo che quello che stia succedendo abbia ribaltato molti pronostici.
E un po' - mi piace pensare - è anche merito nostro.
Ciao a tutti.