Se Google sforna sempre delle novità l'utente medio ha l'impressione che la casa madre ci stia lavorando sopra (non parlo di chi è consapevolmente ed esplicitamente al di fuori dell'influsso “polarizzante” a favore di Chrome). Poi ci sono state varie modifiche che sono state cassate e sto pensando a FLoC, ad esempio, ma di base non ho memoria di stravolgimenti repentini e unilaterali in fattori riguardanti l'aspetto, l'interfaccia e l'esperienza utente.
Google può permettersi di investire. Chi fornisce un browser di minoranza (Chrome si assesta sul 65-70% al di là delle motivazioni su cui potremmo far scorrere fiumi d'inchiostro) ha bisogno di attirare l'utenza. Posso convenire sul fatto che per molti un programma è come la bevanda preferita, il caffè o the a cui ci si è abituati, e via discorrendo, tanto che il cambiamento lascia sconcertati, ma a volte il cambiamento, giusto o sbagliato, motivato o no che sia, parte dal programma stesso.