Un proverbio recita che “È ladro chi ruba e chi gli tiene il sacco” e significa che è disonesto non solo chi commette un torto, ma anche chi lo aiuta.
Da un certo punto di vista se si crea un ecosistema dietro alla fornitura di un elenco corposo di servizi come le ricerche online, la posta elettronica, la gestione su internet dei documenti (fogli di calcolo, presentazioni, testi), mappe e via discorrendo, e, al contempo, anche uno dei tanti browser, browser che poi è diventato il più importante e il punto di riferimento, crea una situazione delicata di vantaggio per l'azienda in questione anche quando questa non barasse pro domo sua.
Edge, Opera, Vivaldi, Brave, e altri prodotti sono basati su Chromium e ci sono tante ragioni per la scelta di basarsi su tale progetto, come pure vi sono dei vantaggi e degli svantaggi insiti in ciò. Fornire un browser, aggiornarlo e supportarlo (correggendo difetti, falle e vulnerabilità), offrire all'utenza la possibilità di avere i componenti aggiuntivi di cui ha bisogno e motivare l'utenza sono procedimenti difficili da portare avanti nel tempo.
Teoricamente non è facile neanche il mantenere un motore di ricerca affinché funzioni correttamente per tutti gli utenti considerando dispositivi, sistemi operativi e programmi o applicazioni adoperat/ə/ per la fruizione di tali contenuti oltre agli atri fattori in gioco tra database e algoritmi etc.
Mozilla si trova nella situazione che “se l'accordo crolla, anche noi crolliamo”. Spero soltanto che non ci sia qualcuno che vuol far saltare l'accordo affermando “Se Sansone deve morire allora muoia Sansone con tutti i Filistei!!!”