Vorrei che le riviste informatiche avessero più coraggio, anche se gli inserzionisti pagano profumatamente...
Posso accettare delle risposte sbagliate pubblicate su un Forum che non è specializzato su Thunderbird, posso accettare delle risposte sbagliate pubblicate sul blog di Paolo Attivissimo perché il nostro Disinformatico preferito non ha mai dichiarato di essere un esperto di Thunderbird o OAuth2... ma non posso accettare una risposta così palesemente fuorviante data a pagina 137 della rivista di informatica
<<PC Professionale - Luglio 2022>> in relazione alla richiesta di password per Gmail:
Negli ultimi mesi, Thunderbird ha evidenziato più di una volta problemi di compatibilità durante l’aggiornamento da una versione precedente a quella più recente. Un po’ come accade per i browser Web, lo scaricamento delle nuove release avviene automaticamente non appena il software rileva la loro presenza e anche l’applicazione dell’update non richiede l’autorizzazione dell’utente: viene completato la prima volta che si chiude e poi si riapre il programma.
Questo meccanismo funziona molto bene finché le nuove versioni non introducono qualche problema, com’è quasi certamente accaduto al lettore.
Tutto falso!
Il problema è di Google, nasce da Google e si risolve con una imposizione di Google, perché non si ha il coraggio di scriverlo?
Il nostro
next lo ha scritto chiaramente più volte, mentre l'esperto della rivista (esperto che io ho pagato acquistando la rivista in edicola a 7,00 euro) forse avrebbe fatto meglio a tacere e a passare direttamente a proporre la soluzione...
Quando Thunderbird ha avuto le sue colpe noi non siamo stati teneri nello evidenziarle su questo Forum, ma quando invece è incolpevole non vedo perché il client email debba accollarsi malfunzionamenti non suoi.
(fare clic sull'immagine sottostante per ingrandirla)Nel suo editoriale di pagina 3, il neo direttore
Fabrizio Ponciroli esorta i lettori della sua rivista ad
avere qualche dritta per migliorarla e renderla ancor più attraente e competente.
Ecco, magari si potrebbe riconoscere a Google la sua scarsa aderenza agli standard della posta elettronica dopo che per anni si è criticato Microsoft sotto questo punto di vista... e magari si potrebbe anche rimediare con una completa recensione professionale del nuovo
Thunderbird 102, visto che la recensione di Microsoft Office 2021 sbandierata in copertina non è che mi abbia poi soddisfatto granché...
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