Ciao.
Desidero condivedere alcune considerazioni che, temo, contrasteranno con le opinioni della gran parte dei partecipanti a questo thread.
Non sono proprio un giovanotto come Saverio (Sav22999) e Daniele (Mte90) ma sono venuto a far parte della comunità mozilla italia solo di recente. Sono un pischello.
Credo che provare affezione per i simboli a noi familiari che rappresentano il nostro lavoro e nei quali ci siamo a lungo identificati sia “normale” cioè umano e comprensibile.
Il fatto che non vogliamo toccare ancora quell'icona, comunque, dimostra il nostro attaccamento ad un qualcosa che amiamo.
E che quindi sia “normale” opporre resistenza e reagire con stizza, gridare perfino al soppruso, quando qualcuno cerca di cambiarceli. Magari uno che ha la metà dei nostri anni o anche meno.
Continuo a non capire il perché si voglia fare questo scempio.
La mia rabbia deriva anche dal fatto che siete venuti qui per imporre le vostre idee.
Scusami, ma davvero non capisco. Nel senso: mi rendo conto che ci sono o ci possono essere pressioni. Ma se alla maggioranza di noi piace questo logo attuale, non dovrebbe semplicemente essere chiusa la discussione?
Maggiormante se non comprendiamo tutte le ragioni di questi cambiamenti.
Basta con questa moda del minimo assoluto a tutti i costi, ci stiamo stanno appiattendo su un mondo monocolore privo di fantasia e personalità, dove tutto è o deve essere uguale…tutti si buttano su questa idea minimalista, svilendo la propria personalità e immagine costruita pazientemente nel tempo.
Non mi piace il minimalismo nelle interfacce grafiche perché sacrifica all'eleganza la praticità e l'immediatezza.
( sacrifica l'eleganza alla praticità e l'immediatezza, credo intendessi)
Già. Sta maledetta “moda minimalista” perchè cavolo viene così perseguita da sti designer, sti UXers, sti giovanotti, che si arrogano di saperla più di noi? Ci prendono per cretini?
Bhe, visto che abbiamo anche gli strumenti per farlo varrebbe la pena chiederglielo direttamente, no?
Ad esempio si potrebbe convocare il signor Sean Martell
https://twitter.com/mart3ll/status/1240627746805604359 e domandare delucidazioni.
Nel mentre provo io ad interpretare le ragioni del suo lavoro:
- La prima che mi viene in mente e qui non è mai stata nominata è l'accessibilità
- La seconda è la flessibilità grafica
AccessibilitàMozilla è costituita da volontari e ha determinati valori. Uno di questi è l'
inclusione. Concordate con questo valore?
Bene, lo sforzo di includere il maggior numero di volontari significa studiare degli strumenti che incontrino i loro bisogni.
Una percentuale di questi potenziali volontari può avere degli handicap. Uno può essere sordo (come il sottoscritto) oppure avere difficoltà visive oppure essere dislessico oppure epilettico etc.
Il valore dell'inclusività non è secondo me una vocazione alla pietà umana, quella di Mozilla, bensì la coscienza che questi individui se messi in condizione di lavorare possono contribuire tanto quanto una persona normodotata. Talvolta anche di più visto che le occasioni per farlo non abbondano. Giusto?
Quindi:
- una persona che ha difficoltà visive preferisce colori ben distinguibili e forme non complesse. Un paio di rettangoli e contrasti in bianco e nero, bene. Un logo fantasmagorico con ombreggiature, effetti luce, sfumature e colori non contrastanti come il rosso e il verde, meno bene.
- una persona dislessica per riuscire a leggere con un minimo di fluidità ha bisogno di affrontare un testo con determinate spaziature, con una determianta interlinea, con determinate caratteristiche tipografiche. Le caratteristiche testuali di questo forum per esempio non sono così amichevoli per un dislessico.
- una persona epilettica non gradisce la reiterazione coincitata di certe animazioni, anche piccole. Possono causarle una crisi delle sue. Ad esempio questa simpatica icona
cui siamo tutti affezionati perchè rappresenta la nostra tenacia nel condurre il lavoro non va tanto bene. E infatti nelle applicazioni social che sono succedute ai forum non esiste più.
FlessibilitàUn grafico ha tanti metodi per approcciare il proprio lavoro e così un designer. Siccome i parametri estetici che seguono queste figure sono spesso misconosciuti e non immediatamente misurabili (non è codice, non è un processo che segnala errori in console se non va bene) tendiamo a giudicare arbitrariamente secondo gusto personale. In effetti la maggior parte dei libri che trattano arte grafica e design paiono al contempo ingenui ed astrusi.
Ad ogni modo uno dei processi che può scegliere un grafico è quello di seguire un metodo piuttosto che fare come cavolo gli viene. Questo metodo non è dissimile da quello tradizionale che adottiamo in qualità di programmatori: quello della programmazione orientata ad oggetti. Si stabiliscono delle classi astratte, cioè delle forme base molto semplici e poi si costruisce una catena di sottoclassi specializzate ovvero si aggiungono elementi grafici. Alcune di queste classi vengono poi istanziate creando oggetti con proprietà simili ma valorizzate diversamente, ovvero alcune grafiche vengono prese ed utilizzate per essere stampate su vari supporti o andare sul browser o sul telefonino o in televisione o sulla corteccia degli alberi o dove volete.
Quindi quell'orrenda grafica che propone Mozilla è la classe base, MozIta ne declina una propria e la istanzia nelle forme che a noi interessano, browser, applicazioni, magliette, gadget etc.
Quanto più è consistente l'immagine che riusciamo a proporre, cioè maggiore è il numero di caratteristiche costanti che riusciamo a mantenere nei media, tanto più diventiamo riconoscibili e, per esempio, maggiore è la possibilità di reclutare altri collaboratori che evolvano il vostro/nostro lavoro. Ed è sempre un piacere accogliere nuovi volontari. Giusto?
A vostra differenza trovo lo sforzo di elaborazione di Sav22999 (che tra l'altro non fa il grafico) encomiabile: la grafica che propone eredita da due supertipi di grafiche molto diverse tra loro quella di Mozilla e quella attualmente in uso in MozIta e cerca di rispettarne le proprietà.
E mi pare strano come non vengano colte le spiegazioni in cui si è profuso @Mte90:
agli eventi quando mi chiedono il logo mi chiedono se possono modificarlo loro perché viene male stampato.
Ad oggi le linee guida ufficiali possono piacere o no ma danno un senso di unicum a tutto.
la gente vede il sito, logo ecc e pensa che la comunità è morta.
Aggiornare il logo entra in un piano a lungo termine
Viceversa:
Basta con questa moda del minimo assoluto a tutti i costi, ci stiamo stanno appiattendo su un mondo monocolore privo di fantasia e personalità
Falso. Ci stiamo preparando a mondo quanto più aperto possibile, che possa accogliere persone di ogni tipo, estrazione e capacità. E questo comporta spesso un sacrificio delle nostre personali e immediate preferenze e molta elaborazione del nostro gusto.
svilendo la propria personalità e immagine costruita pazientemente nel tempo.
In un campo innovativo e in continua accellerazione come il nostro, è più importante mantenere quello che si è fatto o considerare quello che abbiamo possibilità di fare?
mi permetto però far presente ai giovani che molti loghi aziendali nel corso degli anni hanno subito si cambiamenti ma hanno sempre mantenuto quello che era il loro stile e colore "aziendale"…vedesi su tutti Microsoft e Google.
Falso. Dal 1975 il logo Microsoft ha cambiato e stravolto il suo stile molte volte
https://www.rundesign.it/microsoft-la-storia-del-logo/Idem la Apple per quanto riguarda i colori
https://www.weblogo.it/storia-del-logo-apple/. Google si è mantenuta ma è molto più giovane.
Sono passati ormai, ben 4 anni (2016)...Come BEN 4 anni? SOLO 4 anni
È giusto cercare di mantenere il proprio brand ma va considerata la possibilità di adattarlo ai nuovi tipi di applicazioni che stanno venendo fuori a ritmo sempre più serrato.
Fare un browser alternativo copiando pedissequamente quello di altri è idiozia.
Falso. Se non si hanno alternative migliori occorre considerare di riprodurre le soluzioni che hanno progettato altri.
Rilasciare una nuova versione ogni quattro settimane è idiozia.
Dipende. Su prodotti nascenti in campi in evoluzione in cui non puoi stabilire a priori che uso ne farà l'utente non lo è affatto. Devi sperare che esistano utenti che lo provino, che ne scorgano le falle e che te le dicano con chiarezza.
Mica tutto ciò che fanno loro va preso per oro colato... (O mica tutto ciò che fa graficamente anche Mozilla, scusatemi).
Vero. Nulla va accettato acriticamente. Ma nemmeno rifiutato a priori.
Il colore è praticità e riconoscibilità…
Vero se lo usiamo a fini pratici.
…che Microsoft o Google lo vogliano o no
Infatti Microsoft e Google si affidano a fior di professionisti dell'immagine col solo intento di renderci il mondo più triste.
Se si cercano ispirazioni guardare al passato.
Agli Egizi per esempio.
Loro costruivano il Tempio dei Milioni di Anni per sfidare l'eternità.
Qual'è il nostro Tempio oggi? Mozilla col suo logo del cavolo o il forum MozIta col suo logo a cui siamo tutti affezionati?
Come si fa a costruire qualcosa che sfidi l'eternità? Puntando sulle nostre abitudini o affiancandoci a chi probabilmente ci succederà in questa opera?
Noi a chi somigliamo di più? Al faraone o a colui che porta il proprio carico di argilla per erigere il Tempio?
Bene. Il vostro pischello è felice che il suo stringatissimo messaggio lo abbia reso assai simpatico ai vostri occhi.
Voglio ribadirvi che credo davvero che accogliere i cambiamenti possa essere molto complicato specie se pensiamo di aver raggiunto una situazione confortevole, magari al prezzo di notevoli sforzi. Però essendo volontari di Mozilla siamo anche abbastanza intelligenti e riflessivi da cercare di farlo.
<vecchio-citrullo-mode>
All'inizio del 1996 venni assunto per fare HTML e curare alcune parti di grafica. Un giorno mi diedero il compito di creare, tipo, un paio di bottoni di navigazione. Ci misi molto impegno per il bottone “Home”. La scritta era estrusa, contornata di rosso e posizionata su un pannellino rigonfio, metalizzato con tocchi di luce e sfumatura. Il pannello aveva un'animazione iniziale, partiva sdraiato all'asse z, quindi non visibile in partenza e poi pian piano si tirava su fino a comparire all'utente. Non disponevo di alcun tipo di strumento che non fosse photoshop 2.0 ed i CSS eran ben di là da venire. Quindi disegnai con cura ogni frame dell'animazione, ogni frame una prospettiva diversa del pannellino, poi esportai i singoli frame e li impacchettai in una gif animata senza loop cercando la giusta temporizzazione. Spesi molto tempo ed energie e feci le ore piccole ma alla fine ero soddisfatto: un ASSOLUTO CAPOLAVORO CREATIVO. Inserii il capolavoro nella pagina HTML e misi in rete per farlo vedere al cliente.
Il giorno dopo tornai in ufficio e il mio capolavoro era stato sostituito con un volgare semplice bottone statico da due soldi. E con ogni probabilità il cliente non ha mai potuto vedere il capolavoro perchè nel 1996 erano diffusi soltanto i modem da 14.4 o 28.8 per i più agiati. Perciò il capolavoro risultava troppo pesante e lento a caricarsi.
Nonostante questo e altre fallimentari o mediocri trovate creative qualche anno più tardi mi vennero affidati alcuni stagisti di varia estrazione, vennero affidati a me probabilmente perchè ero il meno occupato del reparto. Cercai di trasmettere loro quel che avevo appreso del mio piccolo mestiere e nel farlo mi accorsi che alcuni eran più portati e talentuosi di me, che avevano margini superiori ai miei. Cercai di superare l'invidia e il disappunto di fondo, il timore di poter essere in qualche modo inadeguato, superato e sostituito dalle nuove leve. Piuttosto mi misi a disposizione poichè magari era un'occasione di imparare anche per me e di metterli in condizione di darmi una mano nel lavoro quotidiano.
I ragazzi vennero assunti quasi tutti perchè allora il settore era in espansione, più di un paio si fidanzarono e alla fine vivemmo felici e contenti. Almeno per un certo lasso di tempo.
Ora quell'azienda non esiste più, il reparto si è sciolto e ho progressivamente perso contatto con loro.
Il campo in cui mi è capitato di fare perfino da tutore ha subito così tanti radicali cambiamenti, le aziende così tante espansioni ristrutturazioni e fallimenti, ed i ragazzi che subentravano eran man mano sempre più giovani, capaci, veloci e robusti di me che più di una volta sono rimasto disorientato, ho pensato di non poter avere più alcun ruolo e che non restava che opporre resistenza.
Però, magari, una mano a qualcuno sarò ancora in grado di darla.
</vecchio-citrullo-mode>
Grazie per l'attenzione.
dan