Vivaldi uses the Blink rendering engine, as Google Chrome and Opera do. [Nota 1: Patrizio, Andy. “How Vivaldi compares with, and improves upon, other web browsers”; networkworld.com] This gives Vivaldi users the ability to install extensions developed for Google Chrome. [Nota 2: Williams, Owen. “Sick of Chrome? Vivaldi can now run your favorite extensions”. The Next Web.]
Vivaldi (web browser)
From Wikipedia, the free encyclopedia Che in Chrome e in Chromium sarebbero arrivate le estensioni e i componenti aggiuntivi era una cosa ragionevolmente plausibile e immaginabile.
Come pure il fatto che il processo evolutivo avrebbe riguardato anche i Browser basati sullo stesso motore di rendering.
Le considerazioni a margine di ciò riguardano il fatto che ogni sviluppatore ha bisogno di fornire alla futuribile utenza delle motivazioni per scegliere il proprio prodotto e una di queste è un ecosistema di add-on in continuo sviluppo e maturazione in termini di qualità, affidabilità e quantità, anche se molti sono la trasposizione e la traslazione di altri nati e sviluppati per Gecko e/o per Android.
Il resto riguarda le considerazioni già fatte sulle motivazioni per cui Google Chrome e progetti derivati da Chromium e/o basati su Blink tendenzialmente non perderanno utenti date determinate premesse (cosa che rischia di avvenire con Firefox e altri progetti in virtù di codeste e di altre premesse).
L'ecosistema di componenti aggiuntivi nato con e per Firefox, Seamonkey e Thunderbird è l'evoluzione di un percorso nato con Netscape e Mozilla Application Suite ed è arrivato a una maturità tale che è stata ispirazionale e motivazionale e punto di riferimento anche per altri Browser tanto che spesso alcuni di essi sono quasi diventati più importanti del programma per cui sono stati progettati.
Per fortuna o purtroppo le cose non capitano quasi mai completamente per caso, neanche quando dovrebbero, ma vi sono la preparazione, l'impreparazione e infine c'è l'imponderabile. Si tratta di approccio di successo ai problemi informatici e alle sue infrastrutture e al relativo ecosistema.
La cosa può essere triste e fonte di amarezza? Probabile.
C'è la possibilità di non essere d'accordo con le scelte fatte e la strada intrapresa? Anche questo è probabile ed è pure ragionevolmente plausibile.
Il primo passo per migliorare la situazione e intraprendere un nuovo percorso è fare una obiettiva analisi di realtà per capire dove ci si trova e conseguentemente da dove partire, né più né meno...