Ci sono delle novità, ma forse è meglio fare un riepilogo per coloro che leggeranno per la prima volta questo topic (e questo post nello specifico).
Riassunto delle puntate precedentiImprovvisamente, a maggio 2015, esplode una notizia-bomba. Il noto programma open source di de/crittaggio file e hard disks,
TrueCrypt, cessa la sua attività con un comunicato "misterioso" sul proprio sito.
Nel comunicato, gli autori - che sono stati sempre anonimi ma dalle firme digitali sembra che siano proprio loro - affermano che il loro prodotto non è più sicuro, ne consigliano una versione aggiornata (7.2) per decrittare i volumi precedentemente crittografati con la versione 7.1a e addirittura consigliano l'utilizzo di software similare (ma proprietario e closed souce, stavolta, prodotto dalla filogovernativa Microsoft) per il futuro.
Ad avere orchestrato tutto questo sembra che ci sia la NSA statunitense (l'organismo del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d'America che, insieme alla CIA e all'FBI, si occupa della sicurezza nazionale).
Il comunicato ufficiale degli autori è contraddittorio, tra le righe - oltre al consigliare il software di Microsoft - si possono scovare riferimenti proprio alla NSA, inoltre contestualmente si diffonde la notizia che la versione 7.1a non è sicura poiché sono stati scovati due gravi "bug" (errori di programmazione che compromettono la sicurezza) da James Forshaw, membro del Project Zero di Google che ha identificato le vulnerabilità dopo il processo di auditing del software (e ricordiamo che Google è un'altra azienda statunitense filogovernativa). Tuttavia, altre autorevole fonti concludono invece tale auditing con un giudizio
di fatto positivo (qui il
link anche all'audit del Fraunhofer Institute for Secure Information Technology) con qualche segnale di attenzione qua e là: occorrerebbero determinate condizioni (difficilmente riproducibili nella realtà) per mettere realmente KO il software esaminato!
Le due vulnerabilità (critiche) scovate da Forshaw necessitano dell’accesso diretto al PC, e permettono di ottenere privilegi di amministratore sul sistema abusando la gestione delle lettere assegnate alle unità di storage (CVE-2015-7358) o della gestione non corretta degli Impersonation Token (CVE-2015-7359).
Però dovete essere collegati come amministratori, avere la partizione montata ed aver lasciato la macchina non bloccata o infettata da qualche malware che ne consenta il controllo remoto
Inoltre, come riporta l'articolo di Andrea M (
link) c'è qualcos'altro che non convince.
La terza cosa strana è l’uscita improvvisa della versione 7.2; ovvero se gli autori di Truecrypt sanno che c’è un bug perché non risolverlo? Perché rilasciare una versione 7.2 se poi ha un bug? E sopratutto perché rimuovere tutte le vecchie versioni dal sito?
Si scatenano quindi blogger, vlogger, giornalisti, opinionisti, (più all'estero che in Italia, ovviamente) e dopo il clamore iniziale tutto - come è nell'ordine delle cose - il clamore inizia ad affievolirsi.
Trama della puntata odiernaTuttavia un sito italiano di software open source non molla la presa: dietro le quinte, in questi sei anni - anche se senza accanimento -
"qualcuno" è stato sempre alla ricerca di novità su questa notizia e occorre dire che non è stato semplice scovare notizie... sembra tutto ormai dimenticato, come se la questione fosse accaduta dozzine e dozzine di anni prima, su un altro pianeta.
Nel frattempo, però, sempre quel
"qualcuno" notava un particolare curioso: alcuni articoli del Web che parlavano della questione TrueCrypt o della questione Lavasoft... dopo un po' scomparivano!
Ora, sparire dal Web è anche questo nell'ordine delle cose, un sito chiude per mille motivi... meno ordinario è però che sparisca una sola, determinata pagina di quel sito e non l'intero sito.
Quel
"qualcuno" nota che scompare anche la pagina del link riportato nella citazione qui sotto...
Partiamo da un fatto accaduto nel 2008: l’FBI [...] arrestò un brasiliano chiamato Daniel Dantas e gli sequestrarono un hard disk criptato con Truecrypt e NON RIUSCIRONO A DECRIPTARLO (potete leggere la notizia qui). Da qui il mio primo dubbio: è vero che da allora (Daniel Dantas usava la versione 5.1) il software è stato aggiornato diverse volte ma possibile che con le nuove versioni siano state create delle falle? Se la versione 5.1 è stata in grado di resistere agli attacchi di gente non proprio alle prime armi come l’FBI perché all’improvviso la versione 7.1a POTREBBE avere bug e notare che non è una nuova versione ma la versione 7.1a è uscita circa 2 anni fa e da allora non sono stati trovati rilevanti bug di sicurezza. Quindi mi puzza molto la storia del POTREBBE contenere bug.
Se scorrete all'indietro questo topic, scoprirete che diversi link contenuti
NON funzionano più (oppure non funzionano i link collegati al link principale). E non è un problema di http
s...
Qualche esempio al volo:
http://truecrypt.ch/
https://fullcirclemagazine.org/issue-86/
http://fullcirclemagazine.org/issue-87/
https://labs.riseup.net/code/issues/5373
https://veracrypt.codeplex.com/discussions/569777#PostContent_1313325
http://www.oversecurity.net/2015/01/21/decifrare-truecrypt-senza-la-password-dumpando-la-ram/
https://mastermind.atavist.com/he-always-had-a-dark-side
https://veracrypt.codeplex.com/license
http://librecrypt.eu/
Orbene, senza fare i cospirazionisti, ma qui qualcosa non va... E che
qualcosa non quadra è il link riportato sul primo post che lo rivela: infatti non so se i file su Github ci sono tutti, ma sicuramente (verificate per credere!)
il link a Dropbox- TrueCrypt 7.1.a;
- altro mirror.
non funziona più!Qual è la cosa strana? Beh... Chi ha fornito il link dice di non essersi accorto che dal suo cloud...
la cartella è sparita!Cancellazione involontaria dell'utente? No, assolutamente.
Inaccessibilità temporanea? No, neppure.
Link sbagliato? No, niente affatto, è lo stesso link (l'ultimo) riportato in
questo post, ultimo paragrafo.
E adesso?
Adesso il Forum italiano che più di tutti ha approfondito la questione si riorganizza e ben presto metterà daccapo online la versione
TrueCrypt 7.1.a , magari pure
con qualcosa in più... E non su Dropbox, Google Drive, OneDrive ma sullo spazio cloud di
Kdrive di Infomaniak, che è pure
svizzero.
Voglio proprio vedere se scomparirà daccapo!
¡oɔıouɐɹɐd oddoɹʇ ıǝs '46ıʞıɯ ¿"oıƃƃɐʇoqɐs"