OK, scusate se negli scorsi due giorni sono stata assente. Vedo che si sta sviluppando un argomento molto importante che è urgente affrontare ora che siamo relativamente agli inizi, e contribuirò con i mie proverbiali due centesimi.
Ci tengo a precisare che questa è la mia visione, non necessariamente condivisa dai colleghi di Mozilla, che la scrivo in pieno spirito di scambio di opinioni e che alla fine sono pronta a seguire qualsiasi decisione presa in comune, consapevolmente e ponderatamente. [/disclaimer]
Riguardo alla traduzione in italiano di termini specificiPremetto che capisco l'importanza di alcune obiezioni di Mte90, quali la facilitazione di comunicare in ambito internazionale e l'ottimizzazione della ricerca su Internet. Un po' meno condivido altre motivazioni come "Si è sempre usato questi termini, quindi si dovrà sempre continuare così anche in futuro", o "gli sviluppatori schifano un testo che usa una terminologia diversa da quella che usano loro".
gialloporpora mi corregga se la mia memoria fa cilecca (è stato un bel po' di tempo fa), ma quando nel progetto del Marketplace sono iniziati a comparire i primi "packaged app", "hosted app" e compagnia bella, abbiamo ponderato a lungo sulla possibilità di tradurle o meno.
Alla fine abbiamo optato per la traduzione anche perché ci siamo resi conto, data la frequenza con cui comparivano i termini, che alla fine la "traduzione" sarebbe consistita praticamente in tutti i sostantivi in inglese e solo le preposizioni e qualche sporadico verbo in italiano.
E questa, se mi permettete, non è una traduzione, è la
parodia di una traduzione. Leggo in giro articoli italiani simili, appunto che di italiano hanno appena le preposizioni, e so che vanno di moda, ma linguisticamente parlando li trovo senza senso: perché a questo punto non fare lo sforzo di leggere direttamente in inglese, visto che già l'ottanta per cento dell'articolo è in quella lingua?
Le traduzioni in italiano trasparenti e riconoscibili dei termini inglesi hanno secondo me anche un vantaggio didattico di far riflettere la gente sul significato dei termini: troppo spesso si ripetono come pappagalli termini inglesi sentendosi molto fighi, ma avendo solo un vago e approssimativo sentore del loro significato (perché alla fine uno che avverte l'esigenza, o anche solo la preferenza della documentazione in italiano, non è esattamente così fluente in inglese).
Con questo voglio dire che il nostro modus operandi è cercare di armonizzare la chiarezza e la precisione terminologica con la scorrevolezza e la semplicità di una spiegazione in lingua italiana, anche se tra queste due esigenze tende ovviamente la comprensione univoca di un termine deve venire sempre al primo posto rispetto all'eleganza di uno stile in bell'italiano.
Riguardo a Mozilla come entità e al suo linguaggioMte90 nota che nei manuali la prevalenza dei termini è lasciata in inglese. E giustamente, direi! L'ambito informatico è uno di quelli in più rapida evoluzione, i termini nascono e cadono in disuso nell'arco di pochi mesi, per questo le lingue che non siano l'inglese stentano a tenere il passo, e a volte sembra fatica inutile pensare a un traducente per ogni termine che magari è destinato a cadere nell'oblio di lì a poco.
In questo ambito se ogni manuale desse la sua personale traduzione dei vari termini, sarebbe il caos totale e nessuno capirebbe niente.
Un discorso totalmente diverso è quando un'organizzazione decide di localizzare la *propria* terminologia in diverse lingue, e ne fornisce quindi una traduzione
ufficiale. Se Microsoft decide di localizzare il termine di un suo prodotto in italiano, voi sviluppatori lo considerate "un errore"? Se Apple decide di localizzare il termine di una sua tecnologia in Italiano, la ritenete "inaffidabile"?
E allora perché Mozilla non può avere il diritto agli occhi degli sviluppatori di proporre le sue traduzioni ufficiali? Non siamo 4 nerd allo sbaraglio che si divertono a dare nomi diversi dagli altri alle cose, siamo un'organizzazione internazionale che ha messo sul mercato uno smartphone per fare concorrenza ai "grandi" la fuori, cavolo!
Per questo io ritengo che avere una nostra terminologia ufficiale per le nostre tecnologie, oltre che, perché no, utilizzare la nostra posizione per influenzare e arricchire la terminologia del panorama informatico italiano, sia oltre tutto un modo per sancire la nostra identità come organizzazione internazionale e costituire un punto di riferimento per la comunità di utenti anche a livello linguistico.
Aggiungo che uno dei punti di forza di Mozilla è essere stato localizzato in tantissime lingue, in modo che gli utenti di ogni dove si sentano "a casa" utilizzandolo. Sì gli sviluppatori di solito hanno una conoscenza almeno operativa della lingua inglese, ma il semplice fatto che esista l'esigenza di tradurre la documentazione per sviluppatori in italiano testimonia che molti non sono esattamente a loro agio con questa lingua straniera.
Inoltre Mozilla Italia si è contraddistinto per l'utilizzo di un linguaggio italiano professionale e scorrevole, invece del mix 70% sostantivi inglesi, 30% verbi ausiliari + preposizioni italiane che si usa negli ambienti meno formali, e io credo che questo stile gli abbia conferito un'immagine più seria e credibile.
Riguardo ai casi specificiPer prima cosa, è vero: io non sono una sviluppatrice e mi sto facendo un'infarinatura mano a mano che traduco. Davanti ai termini nuovi cerco sempre di documentarmi, ma a volte certe espressioni specifiche come "Pattern design" mi sfuggono. Per questo la costante revisione da parte degli "addetti ai lavori" su MDN è molto, moooolto preziosa per me, anzi per tutti noi.
Quindi @klez87, direi che puoi ripristinare la tua vecchia traduzione, e scusami se ti ho suggerito sbagliato. Ti ricordo anche che i nostri QA non sono correzioni ex-cathedra, insindacabili, ma semplici suggerimenti e ragionamenti per migliorare insieme (come ti ho scritto qualche post fa > " i miei
suggerimenti"). Quindi la prossima volta che la correzione di qualcuno non ti torna, sentiti assolutamente libero di chiedere spiegazioni ed esporre le motivazioni della tua scelta. È un tuo diritto e dovere!
Su manifest/manifesto preciso la nostra scelta di traduzione: quando il termine fa riferimento al file specifico da includere nell'app, (es. "m. deve avere estensione .manifest", "m. deve seguire questo modello", "m. deve avere tali contenuti", per intenderci) noi mettiamo "il file manifest", mentre nelle accezioni più generali di "manifest" come concetto, abbiamo tradotto "manifesto" perché 1. crea più familiarità con il lettore e fluisce anche meglio in un discorso in italiano
2. è una traduzione assolutamente trasparente e univoca che lascia intuire senza pericolo di confusione del termine in lingua di partenza.
Poi ovviamente è un'usanza che si può cambiare, lo sto spiegando solo per dire che non siamo dei pazzi che vanno in giro a cambiare il nome delle estensioni e roba del genere. Il che mi porta al terzo e ultimo punto:
@ Mte90 per quanto riguarda la traduzione dei tag, se ti riferivi a qualche localizzatore occasionale che non bazzica il forum, ignora pure queste righe, ma se ti riferisci a noi, posso chiederti di indirizzarmi a questi tag? Non mi sembra che abbiamo mai toccato i codici del linguaggio html, se non i commenti tipo <! --> e attributibti di link (tra l'altro su Verbatim una simile azione verrebbe segnalata come errore)
, ma se lo avessimo fatto va corretto.
p.s. Perdona l'OT, ma workshop ha una traduzione perfetta che viene utilizzata regolarmente come sinonimo in italiano: è "laboratorio", ovviamente non quello dello scienziato pazzo, ma quello ad esempio di un artigiano, cosa che rende l'idea di un gruppo d'incontro dove non si parla solo in via teorica ma si "crea" qualcosa, si lavora e ci si applica.