Migrazione a software libero: i 3 aspetti da analizzare[In evidenza • Open 4 Business • Open standard • Tech • Visions • migrazioni • software libero] 
Da Andrea Castellani 
Inviato il 24/8/2017
Ma secondo Charles Darwin “Non sono le specie più forti a sopravvivere e neanche le più intelligenti, ma quelle che reagiscono prima ai cambiamenti.” Tutto cambia, in continuazione, soprattutto nel digitale, e se non si tiene conto di questo fattore non facciamo bene il nostro mestiere, quantomeno. 
 L'articolo aiuta a capire perché diverse migrazioni non sono andate a buon fine. 
Le aziende e gli enti sono costituiti da persone oltre che dalle cose perché sono anche (e forse soprattutto) le persone a fare la sostanza... Fortiter in re et suaviter in modo... 
Poi ovviamente c'è anche un discorso di organizzazione e di preparazione... 
Diario della migrazione, da giorno 0 a fine progetto: l’importanza delle personeDa Sonia Montegiove
Inviato il 06/04/2017 
COSA SI FA ALLORA DAL GIORNO 0 FINO ALLA FINE DEL PROGETTO (E ANCHE OLTRE)?
Si dà spazio alle persone e alla loro professionalità. Professionalità che merita di essere fortificata attraverso la formazione, cercata e riconosciuta grazie all’assegnazione di un ruolo specifico, amplificata grazie a progetti innovativi che possano modificare vecchi modi di lavorare e collaborare.
L'etica e l'identità Hacker, considerate nelle loro accezioni positive, presentano caratteristiche basate sulla meritocrazia, il concetto di conoscenza come bene comune e la redistribuzione di questa conoscenza. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è 
puramente casuale decisamente voluto. 
10 errori da evitare nelle migrazioni a software liberoDa Sonia Montegiove
Inviato il 22/10/201
Mie considerazioni oltre a quelle dell'autricve dell'articolo. 
(Errore n.)4. “Gli utenti possono imparare da soli”. 
 La formazione è essenziale oltre a essere un investimento. 
(Errore n.)5. “Cambio programma senza comunicarlo agli utenti. Non si accorgeranno di nulla”. 
 La comunicazione crea coinvolgimento e aiuta la comprensione dei vantaggi e delle criticità. Una mancata comunicazione a cui si rimedia in ritardo (e magari anche male) rischia di creare un rammendo che potrebbe essere percepito in maniera ancora peggiore del buco. 
(Errore n.)6. “Metto i materiali on line e chi vuole può consultarli”. 
 Ora come ora un approccio limitato al “Leggiti l'
AFFASCINANTE documentazione” non paga. Soprattutto non è utile da un punto di vista comunicativo e umano. Bisogna motivare invece che arroccarsi spostando le responsabilità (ove vi fossero) altrove. 
(Errore n.)8. “L’assistenza non serve: gli utenti faranno da soli”. 
 Anche l'assistenza è essenziale oltre a essere un investimento. 
Poi ci sarebbe da dire che un prodotto può essere libero (inteso come birra gratis e/o come discorso libero), ma l'assistenza non necessariamente segue lo stesso ragionamento. Non proseguo oltre perché questo aprirebbe tutto un discorso su beni e servizi e sul lavoro che c'è dietro anche a quest'ultimi, lavoro che alcune aziende desiderano farsi pagare, giustamente e meritoriamente che sia oppure no. [Dopotutto a partire da Windows 10 e da Office 365 si sta iniziando a parlare di software come dei servizi e non come dei beni di cui pagare la licenza d'uso...]
(Errore n.)9. “Non ascolto nessuno. Tutti si lamentano senza motivo”. 
 Serve commentare? Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è 
puramente casuale decisamente voluto. 
Perché insieme si può, che 1+1 non fa sempre solo 2 ma può fare anche 10 (soprattutto in binario).