Comprendo le ragioni di chi pensa diversamente, ma non sono d'accordo. Tutto qui.
Ok, Deckard. Mettiamola così: personalmente mi andrebbe pure bene che raccogliessero tutti i dati possibili della mia configurazione, tranne ovviamente IP o indirizzo MAC. Che poi sappiano che un utente stamattina col suo monitor da 24 pollici e risoluzione 1600x900, Pale Moon 28.8.1 su Linux Mint, alle ore 15:10 ha consultato Wikipedia per trovare informazioni sulla claire poiché un suo amico lo ha citato in un suo post, onestamente credo che non sono dati così sensibili.
Su Wikipedia non hanno interesse e possibilità di de-anonimizzare le ricerce. Su altri motori di ricerca (interni ai siti o proprio i search engines), a partire da Google, c'è la possibilità di de-anonimizzare le ricerce e di incrociare i dati con quelli provenienti da altri servizi. Poi son d'accordo sul fatto che la cosa non venga fatta per deontologia professionale e rispetto dell'utenza, ma rimane il caso che vi sono leggi, a partire dal Patriot Act, che almeno negli Stati Uniti potrebbero obbligare aziende come Google a fornire dati su chi ha fatto certe ricerche. Se poi io sono uno sceneggiatore di gialli e polizieschi e, mentre scrivo la trama di una puntata, faccio la seguente ricerca (sono celibe) “Come uccidere la moglie e farla franca occultando il cadavere e intascando (ancora) la pensione (del coniuge)” potrebbero suonare alcuni campanelli... Molti dati non sono sensibili in sé e di per sé, ma perché possono essere aggregati e/o interpolati.
Quando si ricevono dei dai su internet teoricamente ci sarebbe modo di risalire all'indirizzo IP (e forse anche a quello MAC) di chi li invia anche se poi questi dati probabilmente non vengono processati e memorizzati [dovrei un attimo fare un ripasso sull'architettura delle reti, il modello ISO/OSI, e l'Internet Protocol (IP)].
Se poi io non faccio parte dell'utenza maggioritaria e rappresentativa e meritevole di essere ascoltata da parte di chi si trova ove si puote ciò che si vuole, me ne farò una ragione e provvederò consequenzialmente...
Questo passo non l'ho compreso, scusami. Nessuno in questo Forum vuole escluderti da nulla. Ma forse ho compreso male io.
Semplice, le mie esigenze non rientrano in quelle della maggioranza degli utenti di programmi Mozilla. Per tipologia, particolarità, etc
Convertire le vecchie estensioni legacy non è propriamente una cosa facile.
Tutto quello che dici non è errato. Di recente Underpass mi ha fatto comprendere che non era proprio possibile creare un programma semi-automatico che convertisse un'estensione in formato legacy in un'estensione in formato web-coso (web extensions?... non ricordo mai il nome del nuovo formato).
Allora, una vota per tutte, diciamo che la mossa di adottare un nuovo formato per le estensioni è stata gestita malissimo!
Dovevano fornire maggiore supporto agli autori, trovare una formula, un qualcosa, un accidente qualsiasi che aiutasse gli autori delle estensioni al nuovo passaggio. [...Omissis...]
Io - nella mia infinita ignoranza - sono stato propositivo prima di essere drastico.
Le mie proposte possono non piacervi, ma almeno ci avrei pensato prima di darmi la zappa sui piedi con i nuovi formati.
Loro, carissimo amico mio, invece che cos'hanno fatto?
[...Omissis...]
Rileggi, per favore, quanto scritto da klades a tale proposito.
Sono ultra-convinto che [...Omissis...]
Il bagno di sangue c'è poi stato, quindi qualcosa da fare in più c'era, eccome!
Mozilla per me non ha fatto nulla di concreto per rendere meno traumatico il passaggio al nuovo formato delle estensioni.
E se lo ha fatto, non lo ha fatto per niente bene, vista l'ecatombe. I numeri parlano chiaro, del resto.
Che t'aggia di'? Le aziende sono fatte da persone, ma se le aziende dimostrano, anche a fronte di ottime motivazioni e intenzioni, di avere i piedi d'argilla io posso farci poco o nulla... Non basta che il processo parta, quand'anche esse (motivazioni e intenzioni) vi siano state (e con ottima probabilità vi sono state sia per Firefox sia per Thunderbird anche se nel secondo caso queste si sono dimostrate essere “di dubbia condivisibilità e alquanto perplimenti”) il processo attuativo doveva procedere di pari passo... Mantenere dei prodotti all'altezza conservando l'utenza (si guardi alla discussione sulle motivazioni per cui Google Chrome non perderà il proprio bacino) è una gara di resistenza, una lotta continua...
Fornire supporto all'utenza e agli sviluppatori sono cose che fanno poi parte dell'insieme dei processi... ma l'ensemble costa a livello infrastrutturale in termini economici e gestionali e responsariali, anche qualora si volesse riconoscere a chi di dovere tutto il dovuto e meritato rispetto.
Se non cambi il sistema delle estensioni non devi convertire nulla.
Vero, caro Iceberg, però purtroppo occorreva cambiare questo sistema per motivi di sicurezza (Underpass e Deckard trovarono online un documento che spiegava bene le motivazioni di questo cambiamento).
Il problema è stato che il cambiamento del sistema è stato gestito malissimo.
E poi hanno coinvolto anche Thunderbird in questo cambiamento che pure poteva farne a meno.
Ma [Mozilla] avremo un "Thunderbird più sicuro, più funzionale, più tutto".
Aggiungo [miki64]: "più uniformato a perdere altri utenti come Firefox, in modo da poterlo abbandonare al suo destino più facilmente".
Parte delle motivazioni le ha ribadite con parole diverse Next. Le idee di partenza erano buone. Le motivazioni pure. Il risultato... ni!
Vi sono state varie estensioni che non sono state aggiornate e solo in alcuni caso hanno creato delle alternative.
Adoperavo Noscript, ma con il nuovo formato WebExtension vi ho rinunciato. Non ho parole ripetibili in pubblico per commentare Noscript 10.
[...Omissis...]
E sia il Reader Mode che l'integrazione con Pocket sono stati criticati per motivazioni serie
Sarei curioso si sapere che problemi ci fossero con la modalità lettura... Non riesco davvero ad immaginarne. A parte il mio personale apprezzamento so per certo che è molto usata da chi ha problemi o difficoltà visive.
A partire dall'accordo commerciale tra Mozilla e Pocket e i dubbi sul ritorno economico sull'investimento da parte di entrambe le parti, passando dai sorgenti inizialmente chiusi, aggiungendoci il fatto che Pocket era (e forse è tutt'ora) un componente aggiuntivo “di sistema” e concludendo con alcune falle e vulnerabilità (corrette) ai danni della sicurezza e della privacy.
Dubbi ci sono stati anche sul Reader View tanto che alcune guide suggerivano di impostare “reader.parse-on-load.enabled” a “false”, ma ora dovrei andare a fare un bel lavoro di ricerca per recuperare fonti e motivazioni.