Comunque sia non è esattamente vero che AMP è inutile poiché nulla apporta di più pratico nella inestricabile giungla dei parametri POP/SMTP/IMAP...
Intendevo dire questo.
Mi risulta che non esista un database centrale al quale collegarsi (in automatico durante l'immissione dei parametri o in manuale per variarli in seguito) per inserire i corretti parametri POP3, SMTP o IMAP4.
Bisogna sbattersi e andarseli a trovare nei reconditi meandri del proprio fornitore del servizio di posta elettronica.
Google avrebbe le risorse per crearlo e manutenerlo, questo database, nonché la forza per imporlo nelle procedure di registrazione degli stessi.
Tutti avrebbero la vita facilitata: gli utenti che usano un client email, i vari servizi di assistenza, i vari ISP, eccetera.
Ognuno metterebbe online i propri parametri in quel database centrale, condiviso trai vari operatori.
E' un'idea, open source, e sicuramente si potrebbe fare meglio di come la propongo io.
Un'altra implementazione per facilitare la vita agli utenti è proprio quella di prevedere semplicemente il login tramite username e password. Sappiamo che il sistema di Thunderbird è perfezionabile; non sarebbe male che chi ha grandi responsabilità nel Web si faccia carico di quelle operazioni che facilitano la vita di tutti gli utenti... le webmail lasciano il tempo che trovano, personalmente non mi ci trovo a gestire la posta
seriamente con una webmail, neppure con quella di Google.
Inoltre Filtri e Rubrica di Thunderbird battono per praticità e intuito quelli di Google per 100 a 0!
Per chi vuole, ci sono dei miei screenshot comparativi che lo dimostrano, su questo Forum.
I vantaggi e gli svantaggi della situazione risiedono nel fatto che AMP è pensato per migliorare l'esperienza da dispositivo mobile e su browser al fine di adoperare più agevolmente vari servizi sulla base delle comunicazioni ricevute tramite email.
Boh, può darsi che questa sia una cosa positiva per TUTTI gli utenti, personalmente non la vedo così ma posso benissimo sbagliarmi.
Ovviamente Google in tutto questo ha un ritorno sull'investimento, ma la cosa non dovrebbe stupire, data la natura aziendale finalizzata al “business” dell'azienda...
Nulla da dire su questo.
E Google non classifica il prodotto di un'altra azienda come "non sicuro" in base a propri imperscrutabili parametri non costruttivi, ma il discorso ha una ratio ben precisa, per quanto l'implementazione possa essere migliorabile.
Cerco di spiegarmi.
Se le alte sfere si riuniscono in un antro oscuro e decidono che i client email sono
"app non sicure" posso accettarlo solo se:
- gli utenti di tali app sono un numero trascurabile. Pazienza per loro, devono cambiare sistema;
- propongono un'alternativa migliore del male. Non so quanto sia corretto bloccare il tutto a prescindere. Non sarebbe stata sufficiente una mail di avviso per ciascun utente esistente sulla faccia del pianeta Terra?
- le alte sfere propongono una soluzione per migliorare le app non sicure, assieme ai loro produttori, senza escludere grandi e piccoli.
Yahoo, Google, Facebook non hanno tra i loro prodotti un client email, Microsoft sì. E quindi io vedo un qualcosa di oscuro tra questi accordi. Che ci sia il problema della sicurezza oggi è verissimo, che gli utenti non siano educati alla sicurezza è altrettanto vero, che le soluzioni siano peggiori del male spesso è lo stesso vero.
Un esempio: teoricamente una password alfanumerica -
iperconsigliata dagli esperti - è più sicura. Io, modesto incapace, affermo sicuro che invece lo è di meno. Se volete ve lo spiego in maniera semplice il motivo.
Altro esempio: teoricamente costringere nei propri login un utente ad utilizzare una password alfanumerica e magari con caratteri speciali e magari senza due lettere consecutive e magari con parole non contenute nell'username e magari senza porzioni di parole consecutive - metodologie
iperconsigliate dagli esperti - è una imposizione sicura. Io, modesto incapace, affermo sicuro che invece lo è di meno. Se volete ve lo spiego in maniera semplice il motivo.
In poche parole, caro Deckard, bisogna essere propositivi: è facile dire
"i client email fanno schifo tutti". Ma poi che cosa viene proposto di pratico per migliorarli?
In ogni caso solo il 10% dell'utenza di Google ha attivato la sicurezza in due passaggi.
90% of Gmail users could improve their security easily, but don’t
19 Gennaio 2018 Naked Security by Sophos
Ognuno è artefice del proprio destino e il caso non esiste, ma vi sono soltanto la preparazione e l'impreparazione oltre all'imponderabile.
Per me, niente verifiche in due passaggi o altre cose del genere. Con questo eccesso di paranoia rischio di dipendere troppo da questi servizi e non so quanto potrò rimanere padrone delle "mie cose".
E' come affidare il proprio danaro a una banca online che però mi fornisce essa stessa username e password per accedere ai propri servizi, per sicurezza... per me non esiste proprio una cosa del genere!!!!
A parte il fatto, poi, che tanta paranoia o eccesso di sicurezza si paga, non so se ricordi l'articolo de IlSoftware.it per i terminali non riconosciuti da Android...
Concludendo soggiungo per certe cose tendo a fidarmi maggiormente di Microsoft rispetto a Google.
Sì, non è sbagliato questo ma io personalmente non credo di utilizzare alcun servizio Microsoft che mi è utile, allo stato attuale. I miei vari OneDrive sonnecchiano sul Web, Office lo uso molto poco, Windows 10 l'ho imbrigliato per non diffondere nulla su di me, le loro mappe non le utilizzo, il loro motore di ricerca neppure, del loro browser non me ne parlare, del loro client email non mi interessa nulla.
Bella discussione, comunque.