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Autore Topic: Soluzione ai problemi COMUNI di Thunderbird  (Letto 271888 volte)

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Offline Underpass

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Come visualizzare l'orario di ricezione dei messaggi?
« Risposta #15 il: 25 Agosto 2007 19:12:02 »
Come visualizzare l'orario di ricezione dei messaggi?

Per impostazione predefinita, Thunderbird visualizza (nella colonna "Data" del pannello messaggi) la data e l'ora in cui il messaggio è stato inviato dal mittente.

A partire dalla versione 2.0.0.5 è però possibile configurare Thunderbird affinché visualizzi la data in cui il messaggio è stato scaricato.

Per ottenere questo comportamento, è necessario impostare la preferenza

mailnews.use_received_date

al valore true.


Nota bene: l'impostazione avrà effetto solamente sui nuovi messaggi in arrivo.
Affinché venga applicata anche ai messaggi che già si trovano nella Inbox o in altre cartelle, dopo aver impostato la preferenza è necessario chiudere Thunderbird e ricostruire gli indici.
« Ultima modifica: 14 Luglio 2013 19:17:43 da miki64 »

Offline lucasali

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Come salvare in locale la posta gestita tramite IMAP?
« Risposta #16 il: 03 Luglio 2013 23:08:57 »
Come salvare in locale la posta gestita tramite IMAP?

La copia locale della posta di un account IMAP a mio parere deve essere usata solo se si ha la necessità di visualizzare la posta quando si è offline o se il server è inaffidabile e si vuole fare una backup "volatile" della posta.
Per altri scopi ci sono altre soluzioni

In ogni caso, per salvare in locale la posta di un account IMAP è necessario impostare la sincronizzazione dei messaggi per l'uso non in linea.

Dal menu "Strumenti - Impostazioni account - <account IMAP> - Sincronizzazione e archiviazione"
nella sezione "Sincronizzazione messaggi" selezionare "Conserva in questo PC i messaggi".
Poi premere il pulsante "Avanzate" e selezionare le cartelle che si vogliono copiare in locale.

Fare clic sull'immagine per ingrandirla ----->    

« Ultima modifica: 12 Luglio 2013 18:42:35 da miki64 »

Offline kRel

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Impostazione di una risposta automatica al mittente
« Risposta #17 il: 06 Giugno 2015 13:29:52 »
Come rispondere automaticamente ad un mittente?

Impostare Thunderbird per effettuare l'invio di una risposta automatica al mittente non è così intuitiva e semplice come, ad esempio, con Outlook dove questa operazione è documentata e si attiva in un paio di minuti.
Su Thunderbird non è documentata ed è molto poco intuitiva, almeno ai non addetti ai lavori.

Per questo motivo sono riuscito ad attivare questa opzione solo col prezioso apporto di Godai71, che ringrazio.
Quanto segue è un assemblaggio di quanto mi è stato spiegato, pertanto in alcuni passaggi potrà anche apparire un volgare copia e incolla, ma se l'origine è ben scritta, non vedo il motivo per  modificarla.

Prima di illustrare la soluzione chiarisco che la cosa migliore da fare, qualora il gestore/provider lo consenta, è di abilitare questa opzione e i relativi filtri sul server della posta all'origine.
Ciò ad evitare di tenere il computer sempre acceso ed il programma di gestione della posta sempre abilitato. Inoltre, abilitando l'opzione sul server, si scavalcano a monte ulteriori problemi locali.

Condizioni necessarie per impostare una risposta automatica al mittente

Quanto segue, coerentemente con le impostazioni usate, deve rispettare le seguenti condizioni:
a) Thunderbird deve essere sempre aperto (quindi il PC deve rimanere sempre acceso);
b) Nessun altro client di posta elettronica deve legge le email per la casella in questione.

I passi sono:

1) Creare un modello per la risposta: Scrivi --> Componi la mail indicando Oggetto e corpo --> File --> Salva come modello


2) Si crea un filtro alla bisogna. Le condizioni sono 2:   
1. Stato  -> è  -> Nuovo 
2. Mittente -> contiene -> Indirizzo o parte di esso da esporre al filtro

Queste 2 condizioni corrispondono ad una sola regola: nella finestra in basso impostare: Rispondi con un Modello -> Nome del modello precedentemente creato.


ATTENZIONE: la funzione "Rispondi con un modello" è disponibile solo dopo aver creato almeno un modello; inoltre - in occasione della creazione del primo modello viene visualizzata solo quando si seleziona la voce "Modelli" e quindi si va a fare clic sul pulsante Impostazioni.


Con le impostazioni indicate sopra si risponderebbe con il modello appena creato, SOLO se la mail è nuova (cioè non ancora aperta) e SOLO se il mittente è quello indicato nella regola impostata.

Non resta che provare.


NOTA BENE: i modelli sono disponibili solo per l'account nel quale sono stati creati/salvati, però, nel caso se ne avesse la necessità, basta fare un semplice copia/incolla nella cartella modelli di qualsiasi altri account e il modello sarà disponibile anche li.



(Mi manca solo un punto: nelle impostazioni del filtro su "Quando applicare il filtro" c'è un flag spuntato di default: "Manualmente". Non so cosa può accadere se il controllo non venisse spuntato)
« Ultima modifica: 23 Giugno 2015 08:57:36 da Godai71 »

Offline miki64

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Come gestire il formato .mbox di Thunderbird?
« Risposta #18 il: 21 Settembre 2016 01:29:29 »
Che cos'è il formato .mbox?
È il formato che utilizza Thunderbird per tutti i messaggi (salvataggio delle mail), quindi è utilizzato per organizzare i messaggi di posta elettronica in un singolo file di testo. Questo significa che i messaggi sono salvati in un formato concatenato, nel quale ogni messaggio è salvato l'uno dopo un altro.
Inizia con l’header “From” usato originariamente da Unix.
A volte si utilizza l'estensione .mbx nei file (non è il caso di Thunderbird).
Maggiori informazioni (in inglese) qui.

Non è meglio utilizzare un singolo file per ogni messaggio, invece?
Probabilmente no.
Ad esempio, il file system di Windows va in crisi quando una cartella sono presenti centinaia e centinaia di file, anche se di piccole dimensioni.

Quali programmi sono in grado di gestire il formato .mbox?
Il formato utilizzato da Thunderbird (.mbox) è leggibile persino con programmi tipo Mutt o Pine, con i quali si può accedere alla posta di Thunderbird utilizzando appunto dei programmi di puro testo, senza aprire la versione grafica!
Questa opportunità è estremamente utile per le connessioni in remoto.
Per farlo, è sufficiente modificare i file di configurazione di questi programmi in modo da fargli andare a leggere i file .mbox che sono nella directory del profilo.
Il comando da imputare è:
Codice: [Seleziona]
mutt -R -f $INBOXdove -R è per read-only (altrimenti si perde un sacco di tempo) e $INBOX è il path del file .mbox che si vuole aprire.

Comunque, ecco un elenco di altri programmi che sono in grado di gestire il formato .mbox, ovviamente non vi sono riportati i link poiché questi possono cambiare (alcuni programmi riportati sono dismessi, le versioni ancora scaricabili però potrebbero essere utili per recuperare un formato .mbox problematico):
- Mozilla Thunderbird (ovviamente);
- SeaMonkey;
- Evolution;
- Moonchild Fossa Mail;
- Nokisoft Noki;
- Pegasus Mail;
- Qualcomm Eudora;
- SysTools MBOX Converter
.
Sembra che anche queste versioni di programmi con codice proprietario possano gestire l'apertura di un file .mbox:
- Microsoft Outlook 2011;
- Apple Mail 2011.


Comunque i file .mbox possono essere gestiti anche da alcuni programmi specializzati in determinate funzioni (esempio: apertura, oppure modifica, oppure salvataggio come .mbox file). Per Windows questi sono:
- MBOX Email Extractor;
- Birdie MSG to MBOX;
- CutMbox/CutToEML
(consente di "spezzare" il file .mbox in vari file più piccoli oppure un file .mbox in un file .eml per ogni messaggio);
- EML to MBOX;
- Export DBX to MBOX;
- Mime application/mbox;
- Transfer DBX to MBOX.


Importante: alcuni formati di file con estensione .mbox possono essere aperti solo in formato binario da appositi programmi (ad esempio, per Windows c'è FileViewPro ma è utilizzabile anche Unix Mbox Format Mail File).

Che cos'ha di particolare il formato .mbox di Eudora?
Purtroppo questo ottimo programma, non più sviluppato, non ha un formato .mbox standard.
Con il formato non standard di Eudora è più semplice separare gli allegati dal file .mbox e salvarli localmente.
Questa caratteristica è stata molto richiesta in Thunderbird (probabilmente risolverebbe i problemi degli archivi troppo grandi) ma rende
estremamente complicata la migrazione ad altri sistemi (link).
La migliore soluzione al problema della grandezza degli archivi potrebbe derivare dal formato MailDir, che si basa sul principio 1 mail = 1 file EML.
In linea teorica il formato MailDir è già disponibile da TB12 (per attivare il formato MailDir si legga https://bugzilla.mozilla.org/show_bug.cgi?id=58308#c172 e SEGUENTI), ma è una opzione ancora non completamente affidabile, e SI SCONSIGLIA FORTEMENTE DI PROVARLA CON LA PROPRIA POSTA CORRENTE.

In passato è esistito un prototipo di script scritto in linguaggio Perl per la "correzione" dei file .mbox di Eudora il cui autore è Klades (https://freeshell.de/~kaosmos/).
L'uso era semplicissimo, a Thunderbird chiuso:
Codice: [Seleziona]
eudora2mbox <nomefile.mbx>Generava un file che si chiamava "eudoraMails" e che andava copiato nella directory "Local Folders" di Thunderbird.
Riaprendo Thunderbird si sarebbe dovuto avere una nuova cartella di nome appunto "eudoraMails", sotto Cartelle Locali, con le mail "corrette" di Eudora all'interno.
Ovviamente necessitava dell'interprete Perl installato (lo script, così com'era, girava su Linux).

Che cos'ha di particolare il formato .eml?
Il formato .eml è forse il migliore per un serie di motivi: conserva gli allegati in unico file, conserva il sorgente del messaggio originale, può essere aperto e importato da tutti i client di posta.
Gli altri formati servono per usi particolari, di solito legati all'archiviazione.
È importante sapere che - tranne il formato .mbox - tutti i formati diversi da .eml non sono più importabili in nessun mail client attuale.

Sintetizziamo di seguito pregi e difetti di ogni formato (così come gestito da ImportExportTools, sicuramente la più importante estensione di Thunderbird per la gestione del salvataggio dei messaggi di posta e non solo).

EML :  allegati=sì - importabile in altro mail client=sì - leggibile=sì
vantaggi =è universale.

MBOX : allegati=sì - importabile in altro mail client=sì/no - leggibile=no
vantaggi = è il formato delle cartelle di TB ed è un unico file.

HTML: allegati=sì/no - importabile in altro mail client=no - leggibile=sì
vantaggi = consente di leggere le mail con il browser.

TXT : allegati=sì/no - importabile in altro mail client=no - leggibile=sì
vantaggi = è il formato più leggero.

CSV : allegati=no - importabile in altro mail client=no - leggibile=sì
vantaggi = consente di importare i messaggi in un database.

Come si può recuperare un file .mbox corrotto?
Se ci si ritrova un file .mbox (ricordiamo ancora che un file .mbox è in sostanza una serie di email una di seguito all'altra, ognuna iniziante con la riga “From” più la data) che hanno un inizio illeggibile, ma ad un certo punto diventano leggibili dai programmi tipo Notepad++, SciTE,  PsPad, Vim (quest'ultimo è il più difficile da utilizzare ma legge quasi tutto), si può tagliare il pezzo corrotto fino ad avere un file che inizia con la riga “From”.
A quel punto lo si può cercare di importarlo con l'estensione ImportExportTools.
Naturalmente queste operazioni devono essere fatte con un file di backup!

Un file .mbox ha dei limiti di grandezza?
Sarebbe meglio che nessun file del proprio PC superasse la grandezza di 4 GB, qualunque sia il tipo di file (documento, video, archivio...) o il tipo di file system (FAT32, NTFS, EXT4,eccetera).
Questo limite è ancora più importante in Thunderbird, andiamo a spiegare il perché in maniera molto sommaria.
Il file system FAT32 era un tempo il più diffuso, ma aveva il limite - tra gli altri - che i suoi file contenuti non potevano superare i 4 GB di grandezza (gestiva tranquillamente partizioni fino a 16 TB, se l'unità veniva formattata utilizzando settori da 4 kB).
Con l'avvento di Windows XP, il nuovo file system NTFS superò questo limite, purtuttavia Thunderbird continuava a raccomandare di non avvicinarsi mai a quella grandezza.
Perché?
Per vari motivi.
1) Perché Thunderbird è un prodotto multipiattaforma e quindi funziona sui vari sistemi operativi (Linux, Mac, Windows...) che a loro volta funzionano con file system diversi tra loro (Ext 2/3/4, FAT16/FAT32/NTFS, ExFAT, ReisFS...). Ora, Thunderbird "non sa" a priori su quale sistema operativo verrà installato e quindi ha continuato a mantenere quel limite (che è un limite del file system, non del programma) per garantire la compatibilità (e la retrocompatibilità) con tutti i tipi di sistemi e tutti i tipi di supporti fisici. E parliamo anche di "supporto fisico" perché dopo Windows XP è nato il sistema operativo Android che è diventato il sistema operativo più diffuso al mondo e che ha un grosso difetto: riconosce soltanto il file system FAT32 e quindi penne USB, MMC, SD, microSD, CF e altre memorie di massa vengono vendute formattate proprio in FAT32.
Quindi, se vogliamo, il limite dei 4 GB - per quanto anacronistico nell'era moderna - non è un grosso handicap.
2) Si pensi quanto sia meglio suddividere la posta in cartelle e sottocartelle, utili in caso di ricerca - e dunque ordine dei file - o di possibilità di recupero dei file danneggiati. Mai mettere tutte le uova in un unico paniere!
3) Inoltre se succede qualcosa di imprevisto con un file di grandissime dimensioni tutto il contenuto rischia di "andare a farsi friggere".
4) Un'altra delle ragioni risiede nel fatto che gestire file di grosse dimensioni, anche se consentito dal file system, è, o potrebbe essere, impegnativo per il computer su cui si trova, e se ci fossero state delle perdite di dati molti avrebbero potuto abbandonare Thunderbird per presunte e putative carenze.
5) Infine,  a volte capita di dover utilizzare un profilo di Thunderbird su partizione condivisa tra Windows e Linux in un computer in dual boot e formattata FAT32.

Si potrebbe continuare ulteriormente a trovare ragioni per l'esistenza di tale limite, ma ci fermiamo qui.


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Si ringrazia klades per questa FAQ.
« Ultima modifica: 02 Luglio 2021 18:09:29 da miki64 »

Offline miki64

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Come effettuare il backup della Rubrica di Thunderbird?
« Risposta #19 il: 31 Marzo 2021 23:41:11 »
Come effettuare il backup della Rubrica di Thunderbird?
Effettuando il backup della cartella del profilo di Thunderbird, viene eseguito anche il backup dei file abook.mab e abook.*, che sono quei file in cui vengono memorizzati tutti i dati relativi alle rubriche presenti in Thunderbird (Rubrica personale, Indirizzi collezionati, eccetera).

Tuttavia è consigliabile anche effettuare regolarmente anche un backup nei vari formati che Thunderbird è in grado di salvare, onde potere utilizzare tali formati in altri programmi o servizi, compatibili tra l'altro con tutti i sistemi operativi (un file .txt salvato con Windows, per esempio, non è visualizzabile senza problemi su Linux perché i due sistemi operativi codificano in maniera diversa alcuni contenuti, come l'andare accapo).

Ecco un metodo completo per procedere a tale scopo.

1) Nella barra degli strumenti di Thunderbird, fare clic sull'icona della Rubrica.



2) Fare poi clic sulla rubrica della quale si vuole esportare il formato e poi su "Strumenti / Esporta..."



3) Selezionare una directory nella quale salvare il primo formato disponibile, "Delimitati da virgola (set di caratteri di sistema)". Io consiglio il profilo stesso di Thunderbird, in modo da effettuare il backup del tipo di file esportato contestualmente al salvataggio di tutta la cartella del profilo.
Assegnare un nome a questo file esportato, senza spazi. Io consiglio 1_abook_delimitati_virgola_(set_caratteri_sistema).
Fare clic sul pulsante "Salva".




4) Selezionare una directory nella quale salvare il secondo formato disponibile, "Delimitati da virgola (UTF8)".
Assegnare un nome a questo file esportato, senza spazi. Io consiglio 2_abook_delimitati_virgola_UTF8.
Fare clic sul pulsante "Salva".




5) Selezionare una directory nella quale salvare il terzo formato disponibile, "Delimitati da tabulazioni (set caratteri di sistema)"
Assegnare un nome a questo file esportato, senza spazi. Io consiglio 3_abook_delimitati_tab_(caratteri_sistema).
Fare clic sul pulsante "Salva".




6) Selezionare una directory nella quale salvare il quarto formato disponibile, "Delimitati da tabulazioni (UTF8)"
Assegnare un nome a questo file esportato, senza spazi. Io consiglio 4_abook_delimitati_tab_(UTF-8).
Fare clic sul pulsante "Salva".




7) Selezionare una directory nella quale salvare il quinto formato disponibile, "vcard"
Assegnare un nome a questo file esportato, senza spazi. Io consiglio 5_abook_vCard.
Fare clic sul pulsante "Salva".




8) Selezionare una directory nella quale salvare il sesto formato disponibile, "LDIF"
Assegnare un nome a questo file esportato, senza spazi. Io consiglio 6_abook_LDIF.
Fare clic sul pulsante "Salva".




Ad ogni aggiornamento della rubrica di Thunderbird (che può essere arricchita da apposite estensioni che ne ampliano le funzionalità, come per esempio MoreFunctionsForAddressBook) si dovrebbero aggiornare questi file.
« Ultima modifica: 04 Aprile 2021 12:28:45 da miki64 »

Offline diale86

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La cartella Bulk finita nel cestino non si può cancellare
« Risposta #20 il: 02 Ottobre 2023 00:04:06 »
La cartella Bulk finita nel cestino non si può cancellare


Se siete possessori di un account di posta Yahoo, avete configurato il vostro Thunderbird in IMAP e siete incappati nella brutta esperienza di aver tentato l'eliminazione della cartella "Bulk" senza sapere cos'era, per poi scoprire che si trattava della meglio conosciuta "Spam" e non riuscite più a ripristinarla, siete nella pagina giusta.

La cartella Bulk è una cartella di sistema, come la Posta in arrivo, di conseguenza non è possibile eliminarla, spostarla o cancellarla, ma per qualche motivo*, Thunderbird ne permette il primo spostamento nel Cestino, per poi però tenerla bloccata lì.
Insistendo a cancellare la cartella  Bulk, Yahoo risponde con il seguente errore:




Potete trovare qui di seguito la procedura passo passo che vi permetterà di ripristinare la cartella nella posizione originale:

1 - create una cartella da utilizzare temporaneamente come Spam in sostituzione della Bulk**, tasto destro sulla casella di posta -> clic su "Nuova cartella..." e assegnatele il nome che volete, ad esempio "tempSpam";

2 - tasto destro sulla casella di posta -> clic su "Impostazioni", clic sulla voce di menù "Posta indesiderata";

3 - in basso c'è la sezione "Destinazione e memorizzazione", abilitate quindi la spunta "Sposta i nuovi messaggi di posta indesiderata in..." che abiliterà le opzioni ad essa sottostanti;

4 - selezionate l'opzione "Altra", nella tendina di destra selezionate la casella di posta, comparirà ancora più a destra l'elenco delle cartelle appartenenti ad essa, scegliete quindi la cartella creata nel punto 1;

5 - chiudere le impostazioni, dal Cestino adesso potrete spostare la cartella Bulk facendoci tasto destro -> clic su "Sposta in", nella tendina che compare selezionate il nome della casella di posta e nella tendina ancora a destra nuovamente clic sul nome della casella (in alternativa potete usare il clicca e trascina facendo attenzione a rilasciare il mouse sul nome della casella di posta);

6 - avrete così spostato la cartella nuovamente nel folder principale della casella, potete tornare quindi nelle "Impostazioni" della posta indesiderata (punto 2);

7 - reimpostate la cartella Bulk come cartella di destinazione per lo spam e disabilitare la spunta precedentemente abilitata;

8 - ultimo passaggio, chiudete le impostazioni, cancellate la cartella creata nel punto 1 e svuotate il Cestino.

--

* La spiegazione dovrebbe essere questa.
Citazione
Il bug di TB di fatto consiste nel permettere il primo spostamento (anche involontario) della cartella quando di fatto non dovrebbe, ed infatti dopo averla nel cestino, non si riesce più a spostarla perché a quel punto entrano in azione i vari vincoli.
Sicuramente i sopracitati "vincoli" che ci sono nelle cartelle, sono personalizzabili, ma che ovviamente se non toccati assumono un comportamento di default, e di conseguenza determinate azioni non le permettono (anche qui, ripeto, tranne la prima azione di spostamento che andrebbe bloccata anch'essa così da non generare proprio il problema).

Quando parlo di vincoli intendo azioni predefinite per le cartelle di sistema, che non sono nient'altro che filtri con più importanza dei filtri normali, ad esempio il semplice collocamento dei messaggi di posta in arrivo nella cartella Posta in arrivo, anche se sembra banale e nessuno ci fa mai caso, è di fatto un filtro.

Tale vincolo è personalizzabile in Thunderbird, quindi si può decidere dove posizionare di default la posta che arriva, così come quella si invia, che si archivia e, perché no, la maledetta spam.

** Il motivo è il seguente.
Citazione
Per procedere, bisogna creare una cartella da usare temporaneamente come spam fintanto che si sposta la Bulk dove serve perché non si può restare senza una cartella di spam, sarebbe come non avere una cartella di posta in arrivo
« Ultima modifica: 03 Ottobre 2023 14:59:47 da miki64 »

Offline miki64

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Perché per lo spam non si devono utilizzare i filtri di Thunderbird
« Risposta #21 il: 23 Settembre 2024 18:09:35 »
Perché per lo spam non si devono utilizzare i filtri di Thunderbird

Molti utenti filtrano lo spam che ricevono tramite i filtri di Thunderbird.

Questo comportamento degli utenti è sbagliato ed è dovuto a diversi fattori:
- gli utenti provengono da un client di posta quale Outlook (nelle sue varie denominazioni: Outlook Express, Mail, Windows Mail), da una versione che non ha il filtro antispam (o filtro di Bayes, o filtro bayesiano, che è la stessa cosa) e sono quindi abituati a filtrare la posta indesiderata con le "regole" di quel programma;
- gli utenti non vogliono perdere tempo ad addestrare il filtro bayesiano di Thunderbird (l'apprendimento del filtro integrato richiede circa un mese di tempo);
- esistono guide fuorvianti, come - purtroppo, data la fonte... - questa.

Il primo passo per comprendere i motivi per i quali non si dovrebbero mai utilizzare i filtri del programma è la lettura di questo ottimo articolo di Paolo Attivissimo che spiega che cos'è il filtro di Bayes:
Filtri bayesiani, arma letale antispam.
Ma esistono altri ottimi articoli come La matematica del filtro antispam: come rimuovere lo spam con il Teorema di Bayes o come Valutare un sistema anti-spam.

Nota: purtroppo alcuni link degli articoli sono andati persi, ma si possono recuperare da Archive.org

Il secondo passo è quello di capire la logica dei filtri e la logica del filtro di Bayes.
- I filtri "ragionano" con parametri assoluti, fissi, determinati dall'utilizzatore.
"Assoluti" in quanto se si filtra la posta nello spam di un indirizzo come comunicazioni@g0verno.org (evidente indirizzo di spam), lo stesso non accadrà in automatico alla ricezione di un messaggio con un mittente quale comunicazioni@G0VERN0.org. I filtri non filtreranno nulla in questo caso, mente il filtro antispam non si farà ingannare dal doppio zero nell'indirizzo e sposterà la mail nella Posta indesiderata.
"Fissi" in quanto ai filtri non si possono abbinare regole di eccezione: Thunderbird di default non supporta le "condizioni complesse" (cioè con AND, OR e parentesi). Mentre il filtro antispam, in base al calcolo delle probabilità, è in grado di effettuare esclusioni ed eccezioni.
"Determinati dall'utilizzatore" in quanto i filtri di Thunderbird (che pure sono più avanzati di quelli di Gmail) non hanno una capacità di auto-apprendimento come quello di Bayes.
- Il filtro di Bayes, invece, "ragiona" in base al calcolo delle probabilità, calcolo che coinvolge una miriade di parametri contenuti nel messaggio di posta indesiderata.
Questi parametri (cioè questi contenuti) sono i più disparati e il mittente di una email - a differenza dei filtri - non è per nulla un contenuto principale.
Quindi i filtri antispam "seri" non si fanno ingannare dal mittente.
La prima volta che si marca come spam un messaggio che arriva da superviagra@gmil.com e che nel corpo della lettera contiene la parola "viagra", che è transitato su server russi, che nell'oggetto contiene le parole "Hai vinto!" o "You are won!", eccetera, il filtro di Bayes di Thunderbirbird memorizza tutte le variabili.
Alla seconda occasione che un contatto indesiderato invia una email simile, il filtro confronta tutti i parametri e calcola le probabilità che tale ultima email sia spam, anche se lo spammer cambia server, oggetto, corpo della lettera, eccetera.
Questo apprendimento richiede circa un mesetto, come detto, poi diventa infallibile (o quasi); ecco perché se io (che non sono uno spammer) invio ad un amico un messaggio, e magari sempre io lavoro in Russia, invio il messaggio da un provider russo, nel mio messaggio scrivo "viagra" e come oggetto metto "You are won!", la mia mail non andrà a finire nello spam, anche se il mio indirizzo email non è memorizzato nei  contatti del mio amico!
Questo, per sommi capi, è il funzionamento del filtro di Bayes di Thunderbird, filtro mai troppo osannato.

Il terzo passo per comprendere i motivi per i quali non si dovrebbero mai utilizzare i filtri del programma è che, alla fin fine, ancora oggi non è stato trovato un metodo migliore del filtro bayesiano.
Certo, esiste il protocollo DMARC ma non è ancora così diffuso.
E poi altre proposte in alternativa sono decisamente discutibili, come la creazione di una black list di spammers abituali.
Il motivo lo riportiamo qui di seguito, nella citazione.

Citazione
Il filtro di Bayes non si collega a una black list di spammers abituali.
Non avrebbe senso perché una lista del genere inizierebbe ad essere elefantiaca per le dimensioni e gli indirizzi contenuti.

Gli antivirus, tempo fa, stavano facendo una brutta fine, cioè quella di diventare dei dinosauri che sarebbero stati uccisi dalla propria mole; in sintesi collegandosi a un database centrale per scaricare MB e MB di tipologie di virus richiedevano sempre più risorse al sistema e gli antivirus diventavano sempre più pesanti e lenti (milioni e milioni di firme virali da vagliare non erano uno scherzo manco per i processori più prestazionali allora presenti sul mercato...).
Ai creatori di malware bastava creare una piccola variante del codice del loro virus per aumentare questo database di indirizzi virali a dismisura.
Poi qualcuno ha applicato gli algoritmi euristici (cioè una specie di codice basato sul comportamento delle istruzioni di un determinato file) ed ecco che gli antivirus si sono salvati in corner.
(Ho descritto questa storia in una maniera rozza, semplicistica ma spero comprensibile)

Idem per le liste antispam: a che cosa serve sapere se vivailviagra@superprestazioni.com è un indirizzo di spam e bloccarlo se poi basta un semplice cambio di lettera per creare un indirizzo nuovo?
Avete presente quanti miliardi di miliardi di indirizzi dovrebbe contenere una lista antispam?
Il filtro di Bayes di Thunderbird, invece, da tanti anni agisce in una maniera molto più raffinata: il calcolo delle probabilità associate a varie caratteristiche tra di loro.

Quindi, ecco perché il filtro antispam di Thunderbird di un utente è diverso da quello di un altro che è a sua volta diverso da quello di un altro ancora: ognuno di noi costruisce il proprio filtro antispam in base alle proprie email ricevute, alle proprie esigenze e alle proprie esperienze.
Se usassimo tutti un unico filtro antispam basato su un unico database, questo sarebbe facilmente "scavalcabile"...

Stavolta spero di essere stato chiaro. Avere una black list in questi casi è deleterio. Utilizzare il filtro antispam come filtro per smistare la posta è deleterio. Condividere un filtro antispam di Thunderbird (che contiene dati sensibili, ohibò... non lo sapevate, eh?) è deleterio. Utilizzare Outlook è deleterio...


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